Una vicenda che ha dell'incredibile e lascia tutti senza parole. Questo pomeriggio, nella 17esima giornata del campionato di prima categoria, il San Vito Lo Capo ha fatto visita alla capolista del girone, Borgo Novo. Tutto tranquillo se ci limitiamo all'esito della gara, terminata 2-1 per i padroni di casa che salgono così a 31 punti. Se all'andata il match si è disputato in un clima sereno, oggi, non si può dire la stessa cosa. All'arrivo del San Vito Lo Capo allo stadio "Vincenzo Fazzino" di Borgo Novo - secondo quanto si legge dai social network di alcuni giocatori - ai ragazzi della formazione trapanese sarebbe stato vietato l'accesso agli spogliatoi dai dirigenti della squadra avversaria. Il tutto senza un'apparente motivo, se non quello di intimidire gli avversari e condizionare l'esito della gara. Nonostante questi primi atti intimidatori, una volta riusciti ad entrare negli spogliatoi e mentre si apprestavano ad indossare la divisa di gara, i ragazzi di mister Bonfiglio, sarebbero stati sorpresi da un petardo lanciato dall'esterno.
Un episodio increscioso che non vorremmo mai raccontare ma che, purtroppo, traccia un quadro drammatico del calcio italiano. Secondo l'ultimo rapporto dell'Associazione italiana calciatori, infatti, gli episodi di minacce, intimidazioni e aggressioni fisiche contro giocatori e squadre sono aumentati del 125% e il Sud e le isole sono ancora le zone più soggette a questi tipi di violenze.
