«Promuovere la giustizia nella nostra terra è da sempre un grande impegno per tutta la società, in particolar modo per gli uomini e le donne che lavorano nella Magistratura». Queste le parole d'esordio del discorso del vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli, in un video a ricordare la strage di Via D'Amelio nel Luglio del 1992 in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque componenti della sua scorta. «Non possiamo trascurare la data, il 28esimo anniversario dell'uccisione del giudice Paolo Borsellino.
Tanti motivi ci legano a lui: le gigantografie che troviamo in varie scuole, in aeroporto, ci ricordano che il dovere di promuovere la giustizia incombe su tutti, anche su coloro che visitano la Sicilia in estate. Noi vogliamo - prosegue-, in questa circostanza, ripensare alla cultura delle beatitudini che viene dal Vangelo, a questi pacifici che Gesù proclama Beati, non nel senso che non hanno problemi e difficoltà, ma proprio perché delineano un nuovo orizzonte di umanità e ci auguriamo che la memoria sempre viva di Paolo Borsellino possa contribuire a dare alle nuove generazioni forza e coraggio per non arrendersi a un'azione che, come questi maestri ci hanno detto, può essere superata». «E' un fenomeno storico, la mafia, - afferma Fragnelli - che può e deve essere superato: alle nuove generazioni dobbiamo offrire tutto il supporto umano, cristiano, culturale, sociale perché questo obiettivo grande possa essere raggiunto e perché il grido di San Giovanni Paolo II, nella Valle dei Templi, possa essere ascoltato da tutti.
Questo è il mio augurio, assicuro la mia preghiera, il mio impegno e di tutta la mia Diocesi affinché questi obiettivi alti possano essere conseguiti».
