“Gheddafi, il nostro miglior nemico”, puntata di “Atlantide” dedicata al leader che preannunciò l’emorragia umana verso l’Europa

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
25 Ottobre 2018 08:51
“Gheddafi, il nostro miglior nemico”, puntata  di “Atlantide” dedicata al leader che preannunciò l’emorragia umana verso l’Europa

E' il leader libico Muammar Gheddafi il protagonista della puntata, la seconda della nuova stagione, di “Atlantide” su La7. La trasmissione condotta da Andrea Purgatori stasera si è occupata di colui che ha governato la Libia per più di 40 anni. Nel corso della serata, andati in onda due documentari inediti: il primo, dal titolo "Gheddafi, il mio miglior nemico", tratta la biografia del Rais che inizia con la sua ascesa al potere. Il secondo, "Gli ultimi giorni di Gheddafi", si concentra invece sulla guerra civile, il suo assassinio, "avallato" da Barak Obama, David Cameron e soprattutto Nicholas Sarkozi, e gli anni successivi fino ai giorni nostri.

Tra gli altri ospiti di Purgatori, il fotografo Fabio Bucciarelli, fotoreporter italiano che per primo ha fotografato il corpo del colonnello e leader libico ucciso dai ribelli il 20 ottobre 2011. Andrea Purgatori ci racconta la sua storia direttamente da Lampedusa, principale punto di approdo delle imbarcazioni di fortuna che quasi quotidianamente approdano con il loro carico di disperazione dalla Libia, ex colonia italiana, ricca di petrolio, ancora oggi dilaniata dalla guerra civile. Insieme al commento e all’analisi di Eric Salerno, giornalista, scrittore ed esperto di questioni africane e mediorientali, si approfondiscono le dinamiche di un Paese, la Libia, mai veramente unificato e ancora diviso in clan tribali, bande di miliziani e gruppi di fondamentalisti.

Una terra che dista dalle nostre coste solo 280 chilometri e da cui arrivano le migliaia di migranti che scappano alla povertà e dalle guerre. Tutto questo fu preannunciato dallo stesso leader libico nel suo discorso preannunciato il 30 agosto a Roma in occasione delle celebrazioni per il secondo anniversario del Trattato Italo-Libico firmato insieme con Silvio Berlusconi nel 2008. In quell'occasione Gheddafi ammonì l'Europa e la Nato: "se attaccate la Libia e fate cadere il mio governo l'Europa sarà invasa da migranti dall'Africa".

Gheddafi, prima di essere assassinato, con la complicità di Francia, Usa e GB, accusò telefonicamente Silvio Berlusconi, il quale non ebbe il coraggio di andare a Tripoli in quei caldi giorni del 2011, di avere non solo tradito lui ma l'intero popolo libico che non avrebbe perdonato questo all'Italia fino ad allora considerato un Paese amico. Francesco Mezzapelle

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