Debutto a Mazara per “Geremia: il tormento” per la regia di Salvino Martinciglio

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
27 Luglio 2019 14:26
Debutto a Mazara per “Geremia: il tormento” per la regia di Salvino Martinciglio

Debutta questa sera alle ore 21 – all’ex Collegio dei Gesuiti di Mazara del Vallo la pièce teatrale “Geremia: il tormento”, messa in scena dagli allievi del corso per lettori (giunto al suo secondo anno) organizzato durante l’inverno trascorso dall’Ufficio diocesano liturgico, con la guida del regista Salvino Martinciglio. Lo stesso regista Salvino Martinciglio ha così spiegato: "Questo non è uno spettacolo teatrale, non è un racconto, non è intrattenimento è una prova a cui tutti siamo chiamati.

Raccontare il volto di una esperienza unica come quella di un profeta non è cosa facile, risulta in ogni sua sfaccettatura sempre riduttiva e fugace. I partecipanti del secondo anno del corso di lettori della Diocesi di Mazara del Vallo per la prima volta si misureranno con l'esperienza della narrazione che li vedrà protagonisti delle tre date in provincia di Trapani. Ciò che ci apprestiamo a fare attraverso la lettura di brani scelti è rendere vivo un brandello della vita tormentata di un uomo a cui è stato affidato un compito, che per ogni abitante della terra, valica qualsiasi tipo di ragionamento logico, l'efficacia della mente svanisce ogni qual volta il divino si fa prossimo al profeta, lo sgomento altera il tempo, lo spazio, facendo vacillare ogni certezza che fino a ieri era il filo rosso dell'esistenza.

Le parole di Geremia in queste letture sono parole celate da una storia segreta, fatta di abissi di solitudine, di imprecazioni al divino, di gioia infinita e da una corsa estenuante per fuggire lontano dal sordo brusio delle persone a lui vicine per ritrovare l'intimità con il Dio. Rimanere saldi e composti dinanzi un sacrificio così esplicito può deviare il nostro pensiero, può rivelare una immagine dell'Onnipotente distorta, atta a giustificare la nostra fede incancrenita – spesso flemmatica – in questa condizione vedremo tutta la malvagità di un Dio, che nella sua assenza provoca dolore e quando pronostica accadimenti demolisce l'umanità intera.

Ma, se ascoltiamo con attenzione, allora udiremo lo stesso Dio, che in lacrime, implora ai suoi figli una conversione, un Dio che che spesso fa tenerezza, che ci tende la mano e ha gli occhi di un bambino che guardando sua madre la prega per un abbraccio che dia conforto, “egli è realmente solo”, circondato da eoni di tempo, nell'unicità del suo progetto, “costretto” ad agire rimanendo spesso incompreso. Davanti a tutto questo possiamo solo rimanere in silente devozione. Geremia al contrario -conclude Martinciglio-  deve assolvere questo compito, non come un soldato, non come automa, la sua natura di uomo è fragile, senza sovrastrutture culturali ben salde, lo fanno barcollare come un ubriaco inebetito dal vino, subendo flagellazioni, umiliazioni, in un acme di tormento che gli fa desiderare la morte stessa.

Una forza d'animo che ci rende ben poca cosa, la nostra fede a cospetto di questo profeta non è mai stata una vera fede". Lo spettacolo verrà replicato domenica 28 luglio (ore 21), all’anfiteatro “Lucio Dalla” di Partanna e domenica 4 agosto (ore 21), presso l’ex Convento del Carmine di Marsala.   Francesco Mezzapelle

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza