L'esempio di Alberto Rizzo, sempre al massimo dal calcio all'università

Seconda laurea per il calciatore trapanese, che abbiamo intervistato nel pieno della preparazione estiva

Emanuele
Emanuele Barbara
30 Luglio 2022 14:59
L'esempio di Alberto Rizzo, sempre al massimo dal calcio all'università

Quando sport e studio sono perfettamente conciliabili, la cosa tende a fare notizia. Si tratta di messaggi positivi, da far giungere ai più piccoli che si apprestano a fare del loro talento sportivo un possibile mestiere, che spesso non consente però di portare avanti contemporaneamente anche un percorso formativo adeguato. In questo caso, Alberto Rizzo, difensore classe '97, si è addirittura laureato per la seconda volta con il massimo dei voti, ultimando il corso di laurea magistrale in management dello sport e delle attivita motorie discutendo una tesi dal titolo "Il settore giovanile nelle società calcistiche tra innovazione e tradizione". Lo abbiamo intervistato, ricavando alcuni spunti interessanti. 

Sport e studio: come riesci a coniugare due impegni così grandi ottenendo in entrambi i casi risultati ragguardevoli?

«Diciamo che ho cercato sin da ragazzino di coinciliare entrambe le cose, fortunatamente non ho mai avuto grosse difficoltà nello studio e quindi il tutto mi veniva anche abbastanza naturale, mi bastava stare attento alle lezioni in classe e quindi lo studio a casa era poi notevolmente ridotto. Quando poi ho raggiunto la maturità e ho iniziato il percorso calcistico tra i grandi, visto che al di fuori degli allenamenti il tempo per studiare si può trovare facilmente, ho deciso di continuare con gli studi anche all'università, per avere un'alternativa nel caso in cui le cose con il calcio non fossero andate per il verso giusto, o per meglio sfruttare queste competenze in futuro nel post carriera».

Cosa consigli ai ragazzi più giovani di te, impegnati negli allenamenti e spesso non troppo concentrati sullo studio?

«Capisco le situazioni, perché magari non sempre viene naturale non trovare difficoltà nel coinciliare le due cose, ognuno ha un proprio modo di apprendere ed approcciarsi allo studio, quindi non è raro che spesso i ragazzi che praticano sport a livello agonistico finiscano per abbandonare uno o l'altro, sopratutto quando si trovano magari a vivere lontani da casa. Il consiglio che posso dare è quello di fare qualche sacrificio in più da questo punto di vista e cercare di non abbandonare e snobbare la scuola, perché al di là delle nozioni che si possono imparare, lo studio e la cultura ti aiutano a relazionarti con gli altri, a sviluppare un'autonomia di pensiero, a capire e comprendere ciò che accade intorno a te, e per ultimo non per ordine di importanza, stimolano le capacità cognitive che sono una componente importantissima nel calcio e in tutti gli sport di squadra».

Come si vede Alberto Rizzo da grande?

«Ho sempre uno sguardo rivolto al futuro, ma sono concentrato sul presente e a tirare fuori il meglio dalla mia carriera calcistica, nel frattempo cercherò di ampliare ancora le mie conoscenze in questo ambito in modo da farmi trovare pronto quando sarà il momento di reinventarsi nel mondo del lavoro. Non so quali strade e opportunità si apriranno e se si apriranno, sicuramente mi piacerebbe cercare di dare qualcosa in più, con grande umiltà e passione, a questo meraviglioso sport».

Spunti di riflessione di un ragazzo intelligente, che ha saputo unire studio e sport ottenendo grandi soddisfazioni in entrambi i casi. Ad Alberto, un grande in bocca al lupo per il prosieguo della sua carriera e vita futura. 

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