Resta in carcere Laura Bonafede, l’insegnante campobellese accusata di favoreggiamento per aver agevolato la latitanza del boss Matteo Messina Denaro. La donna è la figlia di Leonardo Bonafede, storico capo della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara, nonché prima cugina di Andrea Bonafede, che fornì i propri documenti per la falsa identità del boss, e di Emanuele Bonafede condannato per avere fatto da postino all’ex superlatitante.
Secondo i giudici della Corte di Cassazione che hanno respinto il ricorso della Bonafede, i rapporti tra Bonafede e Messina Denaro non erano solamente di natura personale, ma coinvolgevano dinamiche associative con il forte rischio di compromettere le indagini in corso, specialmente quelle relative all’individuazione degli altri fiancheggiatori.
Respinto anche il ricorso del cognato di Messina Denaro, il 72enne Filippo Guttadauro, in carcere dal 2005, la decisione della Cassazione ha rigettato il ricorso contro l'ordinanza del tribunale di Sorveglianza di Trieste del 24 maggio 2022, che ha prorogato il regime del 41 bis per altri tre anni. la decisione fonda le basi sul "rischio di ripresa dei contatti con l'associazione mafiosa di riferimento. La Corte ha evidenziato il pericolo di comunicazioni con terze persone, minacciando l'efficacia delle indagini e la possibilità di reiterare il reato".