Trapani. Emanuele Arciuli racconta l'America attraverso la musica al Complesso San Domenico

Redazione Prima Pagina Trapani

Un viaggio musicale nelle radici profonde dell'America, quello che ha saputo regalare Emanuele Arciuli al pubblico trapanese. Nella Sala Grande del Complesso San Domenico, a Trapani, il pianista ha presentato "Riscatto e Liberazione", nell'ambito della stagione del Luglio Musicale Trapanese.Il concerto ha raccontato due storie parallele. Da un lato la cultura dei nativi americani, con i brani ispirati ai canti tradizionali Cherokee e Navajo, dall'altro la tradizione afroamericana, dagli spirituals al jazz.

Un programma che ha attraversato un secolo di musica, mostrando come il dolore e la resistenza di questi popoli si siano trasformati in arte.Particolarmente toccante l'omaggio a Thelonious Monk, leggendario pianista jazz, attraverso variazioni create appositamente per Arciuli da compositori contemporanei. E ancora, gli spirituals rielaborati da Margaret Bonds, prima pianista afroamericana a suonare con le grandi orchestre americane, e i brani di Chick Corea, maestro del jazz scomparso nel 2021.Il recital si è chiuso con il Blues degli operai del cotonificio di Winnsboro (“Winnsboro Cotton Mill Blues” da "North American Ballads", 1979 di Frederic Rzewski), una pagina che unisce il ritmo delle macchine industriali ai canti degli operai afroamericani, simbolo di come la musica possa dare voce alla fatica e alla dignità del lavoro.Emanuele Arciuli, che è ospite dei più importati teatri del mondo, vanta collaborazioni con le più prestigiose orchestre internazionali ed è vincitore di importanti riconoscimenti tra cui il Premio Abbiati.

Il pianista ha reso accessibile e coinvolgente anche la musica più complessa, accompagnando il pubblico in un viaggio emozionante tra culture e continenti.

La 77ª Stagione è organizzata dall'Ente Luglio Musicale Trapanese con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Siciliana e del Comune di Trapani.