"Europa, Ventotene e la polemica politica: il MFE Trapani prende posizione"

Redazione Prima Pagina Trapani

– È stato un inutile esercizio di confronto polemico con la sinistra italiana, mediante la demonizzazione del Manifesto di Ventotene che Altiero Spinelli scrisse nel 1941 con Ernesto Rossi e Eugenio Colorni, quello con cui lo scorso 19 marzo, alla Camera dei deputati, la presidente del consiglio on. Meloni, rileggendone alcuni passi, ha affermato di non riconoscersi in quella Europa che è lì tratteggiata, soprattutto per come appare socialisteggiante e diffidente verso la democrazia. È quanto ha ribadito in una puntuale Dichiarazione il locale comitato provinciale del Movimento Federalista Europeo, per il quale il Manifesto di Ventotene mantiene invece intatta la sua validità ideale e politica, non per le parti citate – che sono chiaramente datate e furono infatti presto rifiutate dallo stesso Spinelli – ma per aver sostenuto la necessità del superamento dello Stato nazionale e della riorganizzazione dell’Europa in un’autentica Federazione europea.

«Occorre evitare – ha aggiunto al riguardo il presidente del MFE provinciale dott. Rodolfo Gargano al termine della seduta – di trascinare l’Europa nel continuo confronto tra le forze politiche nazionali, con un uso politico della storia che va sempre rifiutato. Un’Europa unita non è un’idea di sinistra come non lo è di destra, ma esprime solo un antico e comune anelito all’unità del continente, che rimonta al Risorgimento e che, oltre Spinelli, ha avuto sostenitori illustri come il liberale Luigi Einaudi, che fu Presidente della Repubblica, e il cattolico Alcide De Gasperi, che fu più volte presidente del consiglio.

Gli italiani vogliono un’Europa che parli nel mondo con una sola voce e sia di freno agli egoismi dei diversi Stati europei, e in questi tempi di gravi tensioni internazionali il governo italiano farebbe bene a proseguire nell’opera di costruzione dell’Europa federale, che proprio De Gasperi, d’intesa con Spinelli, aveva iniziato a costruire nel 1952 con la firma del trattato della Comunità Europea di Difesa, purtroppo poi rigettatadall’Assemblea Nazionale francese».