Erice, il consigliere Vultaggio segnala lo stato della Strada Provinciale 3

Redazione Prima Pagina Trapani

«Ho inviato una nota, tramite pec, all’ex Provincia (attuale Consorzio Comunale) al fine di segnalare e, qualora possibile, avviare le procedure di messa in sicurezza della Strada Provinciale 3 – scrive Pietro Vultaggio, consigliere del Comune di Erice e Capogruppo del gruppo consiliare ‘Tutti Noi Insieme per Erice’. Il percorso in questione è la strada vecchia che collega Erice valle ad Erice centro storico. Soprattutto nelle ore serali la carreggiata è sprovvista, in alcuni tratti, di un sistema di illuminazione adeguato – continua il Capogruppo - e di catarifrangenti per direzionare gli automobilisti, intensificando così le potenzialità di rischio incidente».

Ma non sono gli unici problemi, così come evidenzia il consigliere Vultaggio: «Il manto stradale, in alcuni tratti, presenta avvallamenti per la presenza di radici che stanno riprendendo il loro corso naturale. È chiaro che, come sempre, l’uomo ha costruito dove non si poteva e quindi, alle volte, risulta difficile intervenire a distanza di anni. Ma il presente ci presenta il conto e bisogna cercare di riparare gli errori del passato». 

«Ho anche invitato il Consorzio Comunale a ricercare una soluzione per il rifacimento della parte superiore che collega il Monastero Sacro Cuore, in contrada Cappuccini 22/A, al Viale delle Pinete, perché la strada risulta essere troppo stretta per il passaggio dei pullman – sottolinea Pietro Vultaggio. Infatti, mi sono soffermato a parlare con le Sorelle Povere di Santa Chiara che vivono il Monastero ed anche il disagio di non poter ricevere gruppi turistici religiosi. Molte parrocchie e associazioni che vengono da Paesi limitrofi, ma anche lontani, non riescono materialmente ad arrivare fino al Monastero perché le curve a gomito strette permettono solo il passaggio delle automobili. Spero vivamente che il Consorzio Comunale si attivi per mettere fine a questi problemi e dare respiro turistico religioso ad una zona che attualmente non può permetterselo».