​Avis Valderice. Sala prelievo del sangue intitolata a Marco Di Gaetano

Redazione Prima Pagina Trapani

Si è svolta ieri pomeriggio, nella sede Avis di Valderice, la cerimonia di intitolazione della sala prelievo del sangue alla memoria di Marco Di Gaetano, medico trapanese che ha dedicato la sua vita al servizio della comunità e che è stato fondamentale per portare il servizio trasfusionale Avis nella Sicilia occidentale.

L’evento è stato rimarcato dalla figlia, Cornelia Di Gaetano, che ha partecipato alla celebrazione con i suoi familiari: “Questa stanza per la raccolta del sangue è un ricordo vivo del segno che mio padre ha lasciato su Valderice. Nonostante il caldo estivo, la partecipazione è stata commovente: dirigenti locali, presidenti AVIS di tutta la regione e della provincia, responsabile del centro trasfusionale di Trapani e famiglia quasi al completo. Grazie di cuore a tutti coloro che si sono uniti a noi”.

“Mio padre – ricorda – credeva che la medicina fosse un dovere sociale. Quando eravamo piccoli, weekend significava viaggiare in provincia di Trapani con lui, incontrare gruppi locali, aiutare ad allestire nuovi centri AVIS. Ricordo ancora la grande mappa della Sicilia a casa, con spilli che segnavano ogni nuovo ramo che ha contribuito a creare. Per lui, AVIS era una missione. Si era ispirato a Vittorio Formentano, che aveva incontrato a Milano durante un congresso. Ma più di ogni altra cosa, si è mosso dall'idea del dono, di dare liberamente, senza aspettarsi nulla in cambio”.

“Negli anni ’60, con la talassemia diffusa in Sicilia, il sangue era un bisogno. Specialmente per le ragazzine, la cui aspettativa di vita è stata straziantemente breve. Mio padre ha visto quel bisogno ed è intervenuto con convinzione, unito da altri che condividevano la sua visione. Ha anche promosso la sanità pubblica: – aggiunge Cornelia Di Gaetano – alla fine degli anni ’70 ha contribuito a lanciare una delle prime campagne di screening del diabete nella regione, riversando non solo tempo ed energie, ma anche risorse proprie. Era un idealista, onesto, coraggioso e sostenuto in ogni passo dalla moglie, che credeva nei suoi sogni”.