Autunno caldo per lo sport a Trapani: diffide, contenziosi e milioni spesi
E’ un autunno caldo per lo sport cittadino. Mentre rimane accesa la polemica sul Palashark, scoppia il caso Stadio Provinciale. Il presidente della SportInvest, Valerio Antonini, alza la posta fuori dal rettangolo di gioco. Con una diffida formale inviata al Libero Consorzio Comunale, guidato dal sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, chiede il riconoscimento dei 3,5 milioni di euro investiti tra il 2023 e il 2024 per riqualificare e mettere a norma lo stadio.
Soldi che, secondo il club granata, hanno portato l’impianto agli standard professionistici, ma che finora non hanno trovato alcun riscontro contrattuale dall’Ente proprietario. Antonini non si limita a denunciare ritardi e inerzia: concede al Consorzio sette giorni per presentare una proposta concreta di estensione della convenzione, con durata minima di dieci anni. In caso contrario, la società annuncia azioni legali per recuperare le somme investite e ottenere risarcimenti per danni economici e reputazionali.
Il documento richiama anche passaggi controversi della gestione passata del Consorzio, con funzionari oggi indagati per reati contro la pubblica amministrazione, che avevano imposto convenzioni annuali nonostante gli investimenti milionari del Trapani. Secondo la società, questa precarietà contrattuale ha inciso anche sulla gestione dei servizi accessori, come le bollette intestate al club.
La vicenda del calcio si intreccia con quella del basket. Il Pala Daidone o Palashark è al centro di un contenzioso: il Comune ha affidato a due avvocati romani, Harald Bonura e Giuliano Fonderico, un parere sulla validità della convenzione stipulata il 28 settembre 2023. Il nodo è la trasformazione societaria della Trapani Shark, avvenuta da SSD a SRL, condizione necessaria per poter partecipare al campionato di Serie A. Per il Comune, questo passaggio potrebbe compromettere la convenzione trentennale sul palazzetto; per Antonini, invece, i diritti acquisiti restano validi, come confermato dal Consiglio Nazionale del Notariato: “Non si chiude un ente per aprirne un altro”.
In città, quindi, si giocano due partite parallele: il calcio rivendica il riconoscimento dei milioni spesi e un accordo stabile, il basket difende la validità della concessione trentennale. La decisione del Comune sul palazzetto potrebbe diventare un precedente cruciale anche per le richieste del Trapani calcio sul Provinciale.