Allarme Corona Virus: L’Ospedale di Castelvetrano è l’unico a poter gestire i casi ad altissimo rischio

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
31 Gennaio 2020 16:58
Allarme Corona Virus: L’Ospedale di Castelvetrano è l’unico a poter gestire i casi ad altissimo rischio

Mentre anche il Consiglio dei Ministri italiano dichiara lo stato di emergenza per il “CORONA VIRUS CINESE” che ha già provocato 170 morti e 8000 ammalati, con i primi casi in Europa ed in Italia sapete qual è l’unico ospedale nelle province di Trapani ed Agrigento che, nel malaugurato caso si dovesse verificare un caso di pazienti a rischio infettivo potrebbe affrontare la cosa? L’ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano che ha, all’interno del reparto di rianimazione del presidio, una stanza d’isolamento a pressione negativa per pazienti a rischio infettivo.

A renderlo noto è il comitato Orgoglio castelvetranese che da circa due anni conduce una battaglia senza quartiere per tentare di salvare il nostro ospedale. Il vice-presidente Franco Messina in queste ore ha prodotto, insieme agli altri volontari del comitato un corposo dossier , evidenziando anche queste specifiche caratteristiche delle quali è dotato l’ospedale castelvetranese ed ha fatto pervenire nelle mani dell’assessore regionale alla salute Ruggero Razza questi documenti per evidenziare, se mai c’è ne fosse bisogno, l’importanza per il territorio del nosocomio castelvetranese.

Un altro passo è stato fatto, speriamo davvero che le coscienze possano adeguatamente svegliarsi A.Q. Di seguito il comunicato di Orgoglio Castelvetranese:   Il Presidio Ospedaliero di Castelvetrano, posto geograficamente al centro della Valle del Belice in zona sismica di secondo grado e costruito dopo il terremoto del 1968 che ha provocato 350 morti, 100.000 sfollati e la spaventosa distruzione di intere cittadine come Gibellina, Montevago, Salaparuta, Santa Margherita Belice, Poggioreale, Partanna, Santa Ninfa, la cui ricostruzione non è stata ancora completata dopo 52 anni dal sisma, è l’unico presidio sanitario della provincia di Trapani ad essere penalizzato dal Piano regionale territoriale del 2019.

Ma a proposito delle allarmanti notizie di una ipotetica pandemia cinese, dovranno specificarsi alcune importanti informazioni sull’efficiente funzionalità dell’ospedale della Valle del Belice. Il suo reparto di rianimazione è stato inaugurato il 15 marzo del 1999, ed è corredato dalla stanza d’isolamento a pressione negativa (decreto 17 ottobre 2014 pubblicato sulla G.U.R.S.

del 31.10.2014). Nel 2013 il reparto di Rianimazione del Vitt. Emanuele ha beneficiato di una spesa di oltre tre milioni di euro per migliorarne l’efficienza e la qualità dell’offerta sanitaria d’urgenza proprio per le caratteristiche sismiche del territorio, a servizio di 100.000 abitanti del Belice, già con un servizio di fatto esteso a sei posti letto e con il collegamento strutturale con il contiguo servizio di dialisi che consente di assistere pazienti dializzati. Il nostro reparto di Rianimazione ha dimostrato di essere all’altezza delle gravi emergenze occupandosi dei ricoveri d’urgente necessità e di essere preparato ad affrontare anche le malattie ad alto rischio infettivo, unico presidio ospedaliero della provincia di Trapani con soli complessivi sei posti letto, di cui uno riservato ai casi ad altissimo rischio trasmissione infettiva.

Il suddetto posto letto di Rianimazione a pressione negativa, è l’unico esistente nelle province di Agrigento e Trapani. Durante l’epidemia da “VIRUS EBOLA” del 2014, l’ASP di Trapani ha provveduto a stilare le Linee Guida e i Protocolli per fronteggiare la crisi a rischio infettivo, provvedendo inoltre alla formazione di tutto il personale medico e infermieristico delle UU.OO. di RIANIMAZIONE e di PRONTO SOCCORSO, reparti in prima linea per l’accoglienza dei pazienti potenzialmente infetti, attrezzati con tute di protezione integrale e maschere di protezione antivirus per il personale, con un percorso protetto e riservato sul medesimo piano.

La camera a pressione negativa per infetti, del presidio ospedaliero di Castelvetrano, trova la perfetta collocazione presso la Rianimazione, in quanto il reparto insiste sullo stesso piano, indi a brevissima distanza dal Pronto Soccorso, rispondendo in modo ideale ad uno dei criteri fondamentali per la riduzione del rischio di trasmissione della malattia e cioè: LA MASSIMA RIDUZIONE DEL PERCORSO INTRA-OSPEDALIERO DEL PAZIENTE INFETTO. Risulta facilmente riscontrabile che nessuno dei presidi ospedalieri dell’azienda presenta una così breve distanza tra il Reparto di Rianimazione ed il Pronto Soccorso.

Ad ulteriore nota meritoria circa la disposizione delle UU.OO. chiamate ad affrontare le emergenze è da rimarcare la coesistenza sullo stesso piano della U.O. di Radiologia, del Complesso Operatorio e del laboratorio analisi, il tutto a poche decine di metri dall’elisuperfice esterna anche notturna. Il piano di emergenza del 2014 stilato dalla A.S.P. in occasione dell’epidemia da virus Ebola prevedeva l’organizzazione di stanze presso i Pronto Soccorso per ricevere i casi sospetti. SOLTANTO il P.O.

di Castelvetrano aveva ed ha a tutt’oggi la camera pronta per accogliere i suddetti casi e tutti quelli similari in termini di gravità e rischi di contaminazione. Sino a tutt’oggi la stanza si è rivelata fondamentale per l’utenza dell’intero territorio belicino per far fronte ai casi di sospetta Tbc e a quelli di meningoencefalite, ma soprattutto per quelli da virus H1N1”. Questa quindi è la realtà di eccellenza sanitaria unica nella provincia che il Piano di riordino Territoriale regionale, pubblicato nel 2019 nella G.U.R.S.

che sarà applicato esecutivamente entro il 2021, che sarà “scippata” all’ospedale di Castelvetrano e trasferita in altro ospedale, la cui struttura non è stata pensata e progettata per accogliere una stanza d’isolamento a pressione negativa che quindi andrà prima abbandonata e distrutta e poi forse reimpiantata in altro edificio ospedaliero, il cui adattamento costerebbe all’Erario della Regione svariati milioni di euro, oltre ai danari già spesi nella sede originaria e destinati a perdersi inutilmente.

Altro reparto destinato ad essere soppresso è l’U.O. di Oncologia, dotata di “CAMERA BIANCA” necessaria per la preparazione dei farmaci oncologici (chemioterapia) la cui realizzazione ha richiesto una spesa rilevante. Declassifica in semplici sei reparti prima complessi, destina le nascite in reparto di ginecologia di altra città, trasferisce la Farmacia Ospedaliera e priva il nostro Presidio di Base della Direzione sanitaria. Allo stato attuale il P.O. mantiene tutte le caratteristiche per le quali è stato concepito ed addirittura rafforzate negli anni:

  • Posizione strategica territoriale
  • OO.

    sinergiche per tutte le emergenze ed urgenze: Chirurgia, Ortopedia, Dialisi, Rianimazione (sei posti letto), Radiologia (TAC RMN)

  • Attrezzature di ultima generazione
  • Capacità di affrontare interventi su politraumatizzati, malattie infettive ad altissimo rischio, interventi chirurgici su pazienti affetti da malattie rare (Patologia da sensibilità chimica multipla della quale è stata predisposta la sala operatoria e il percorso idoneo)
  • Elisuperfice operativa H24 - Parcheggio attinente all’area interna dell’Ospedale.
  Comitato civico Orgoglio Castelvetranese in difesa dell’Ospedale della Valle del Belice

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