Trapani, torna al grande splendore l'abbeveratoio di Via Conte Agostino Pepoli

Mirko Ditta

Alla presenza delle autorità civili, militari ed ecclesiali si è svolta ieri sera l’inaugurazione dell’abbeveratoio in via Conte Agostino Pepoli, a Trapani. In stato di abbandono da diversi anni, i lavori di manutenzione straordinaria sono stati eseguiti dalla A&P Costruzioni. La sindaca di Erice Daniela Toscano e Padre Giuseppe Basile hanno tagliato il nastro che ha ridato vita ad uno dei più importanti monumenti della città. Simbolica l’accensione dell’impianto di illuminazione che insiste sull’abbeveratoio e che è dotato anche di un sistema di video sorveglianza. A pochi metri di distanza è stato piantato un alberello di ulivo donato dalla Flora Poma di Paceco. Dopo alcune notazioni storiche illustrate dalla Dott.ssa Lina Novara, è intervenuto il Prefetto Tommaso Ricciardi, il quale si è detto «Contento ed orgoglioso di questa bellezza che è stata restituita a Trapani».

«Ho conosciuto da ragazzo tanti abbeveratoi di campagna», ha esordito il vescovo Pietro Maria Fragnelli. «Ho conosciuto l’importanza della sete: io stasera benedico la sete di tutte le persone perché ci fa muovere, cercare qualcosa che è indispensabile alla vita. Agli adulti chiedo di curare la sete dei nostri giovani, di benedirla, di non arrabbiarsi. […] Benedico questo simbolo della nostra storia di assetati, di popolo che cerca incontro e dialogo perché possa continuare ad essere simbolo e stimolo di dialogo di comunione tra la nostra gente, tra noi, tra quelli che verranno a Trapani, Erice e tra i popoli che cercano risposta alla propria sete». «Oltre al monumento – dopo la cerimonia ha parlato ai nostri microfoni Giacomo Tranchida - è stato consegnato alla città un valore simbolico: quello dell’acqua.

L’acqua tanto agognata e che unisce il comune di Erice, da dove proviene, con il comune di Trapani. L’acqua dunque non separa ma che serve a far incontrare le comunità: motivo per il quale rispetto ad un altro sindaco che anni fa tagliò le condutture di Bresciana col rischio che i cittadini rimanessero a secco, noi riapriremo il collegamento nelle prossime settimane anche perché questo abbeveratoio dimostra di essere delle due comunità e veniva offerto ai forestieri, a quanti venivano al Santuario con la gola arsa.

E’ anche un valore simbolico in termini di accoglienza. E poi la luce – prosegue Tranchida – è anche un segnale rispetto al buio della pandemia, come l’albero di ulivo che è un messaggio di pacificazione e ringraziamento».