Festa di San Martino tra storia, fede, leggende e tradizioni

Redazione Prima Pagina Trapani

Un giorno amato e atteso in Sicilia. È questo la Festa di San Martino, la cui ricorrenza è celebrata l'undici novembre e legata alla figura di San Martino di Tours, un soldato dell'impero romano che, secondo la tradizione, durante una ronda notturna nel vedere un mendicante seminudo patire il freddo gli donò metà del suo mantello. La stessa notte Martino ebbe in sogno la figura di Gesù vestito con la metà del suo manto. Pensando che il mendicante fosse in realtà il Cristo, decise di convertirsi al cristianesimo.

Secondo un’altra versione, la metà del mantello rimasta a Martino fu poi donata dal Santo ad un altro mendicante. Dopo tal gesto, infatti, il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite. Da qui la cosiddetta "Estate di San Martino". Al Santo si attribuisce anche il miracolo di aver trasformato l’acqua in vino: da qui il proverbio "A San Martino ogni mosto diventa vino”, motivo per cui la festa è spesso associata alla prima spillatura del vino nuovo. In Sicilia però le tradizioni in questa giornata riguardano anche, e soprattutto, l’aspetto gastronomico gustando la Muffuletta (o Mufuletta in dialetto trapanese), tipico pane aromatizzato con l’anice.

Generalmente il vero trapanese sa che la Muffuletta dev'essere rigorosamente farcita con la mortadella. Questa, infatti, sarà il pasto principale per tutto il giorno di San Martino. Il territorio italiano conta circa 900 chiese dedicate a San Martino, tra cui una ad Erice. Secondo la tradizione orale, fu fondata dal conte Ruggero durante la riconquista normanna (1060-1194), tuttavia il primo documento che ne attesta l'esistenza risale al XIV secolo. Simone Crapanzano