Erice, studenti protagonisti di un percorso formativo su gentilezza e benessere

Redazione Prima Pagina Trapani

Presso l’Auditorium dell’Istituto “G.B. Pagoto” si è svolta la giornata celebrativa del percorso dedicato alla formazione dei Peer Educator alla Gentilezza, inserito nel progetto “Gentilezza e Benessere in Comunità Generative”. L’iniziativa, promossa dalla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Gestaltica Integrata (SiPGI), è finanziata dal Comune di Erice come investimento educativo rivolto agli istituti secondari di primo grado del territorio. Il progetto rappresenta un’azione concreta per contrastare la violenza, educare alla gentilezza, all’affettività, al rispetto e all’uso consapevole delle parole, e per prevenire le forme di violenza nelle relazioni tra studenti.

La giornata ha coinvolto istituzioni, dirigenti scolastici, docenti e professionisti delle relazioni educative, insieme agli studenti degli Istituti De Stefano, Castronovo e Pagoto, che hanno presentato esperienze e riflessioni maturate durante il percorso. Nel corso dell’evento sono stati consegnati gli attestati di Peer Educator alla Gentilezza, a riconoscimento dell’impegno dei ragazzi nel promuovere comportamenti cooperativi, rispettosi e orientati al benessere del gruppo classe.

L’incontro è stato arricchito dalla presenza di un contributo artistico dedicato ai temi della cura, dell’abbraccio e della relazione, che ha accompagnato simbolicamente il senso profondo della giornata.

Nei prossimi mesi il progetto, che è triennale, proseguirà con i Gruppi Gentilezza, condotti dagli stessi peer educator, per rafforzare pratiche socio-affettive e favorire ambienti scolastici più accoglienti, inclusivi e consapevoli.

DICHIARAZIONI

Daniela Toscano, sindaca. «Scegliere di sostenere questo progetto, sui cui abbiamo fortemente creduto e investito, significa scegliere una direzione chiara: educare i nostri giovani a un modo diverso di stare nelle relazioni, più rispettoso, più attento, più coraggioso. La gentilezza non è una qualità accessoria: è una competenza che costruisce comunità più solide e più sicure. E quando sono i ragazzi stessi a diventare promotori di questo cambiamento, allora la scuola diventa davvero un luogo in cui il futuro prende forma. Parliamo spesso di futuro, ma il futuro non nasce da solo: va coltivato. E la gentilezza è uno dei semi migliori che possiamo offrire ai nostri ragazzi che diventeranno a loro volta educatori di altri, creando una vera e propria catena della gentilezza. Non è un gesto fragile, è un atto che richiede forza interiore, capacità di scegliere e responsabilità».

Carmela Daidone, assessora. «Il valore di questo percorso sta nel fatto che non insegna ai ragazzi cosa dire, ma come ascoltare, come stare nelle relazioni, come prendersi cura del clima della propria classe. Questo è un patrimonio che rimarrà con loro ben oltre gli anni della scuola. Il percorso ha dato ai ragazzi strumenti concreti per riconoscere le proprie emozioni, dialogare con gli altri e migliorare il clima della classe. È un investimento che si riflette immediatamente sulla vita scolastica, ma che lascia anche una traccia duratura nella crescita personale di ciascuno. La gentilezza non è solo un gesto: è un modo di pensare, di scegliere e di costruire insieme. E questo progetto dimostra che i nostri studenti sono pronti ad assumersi questa responsabilità».