Anniversario della “Grande Guerra”, la redazione ricorda gli innocenti caduti per la patria
Ricorre oggi il 102esimo anniversario della vittoria italiana contro l’Austria-Ungheria nella Prima Guerra Mondiale. Chiamata anche “La Grande Guerra”, fu una dei conflitti più spietati e sanguinosi della storia, causando oltre 37 milioni di morti in tutto il mondo. L’Italia entrò in guerra nel 1915 e, ovviamente, anche la Sicilia venne coinvolta, pagandone le conseguenze. Furono, infatti, migliaia gli uomini che persero la vita per una guerra a loro lontana e incomprensibile. Una guerra in cui i commilitoni siciliani non comprendevano gli ordini dati dai comandanti in lingua italiana che, per tutti, era ancora poco chiara.
Molti trapanesi partirono per il fronte e circa 700 furono quelli caduti in battaglia. Ricordare questi uomini – che prima di essere chiamati alle armi erano contadini, artigiani, pescatori, studenti e padri di famiglia – è doveroso. Prima di diventare soldati, questi uomini erano dei nostri concittadini che furono obbligati ad abbandonare la propria città natale, andando in luoghi sconosciuti in cui, spesso, incontrarono la morte. Giuseppe Catalano fu uno dei tanti caduti. Aveva appena vent’anni quando fu brutalmente ucciso.
Il suo corpo, poi, venne sepolto nell’odierno cimitero di Trapani. «Immolatosi con la fede dei suoi 20 anni alla Patria, auspicando l’ultima vittoria al valore italiano» si legge nella sua lapide, una delle tante allineate tra di loro e che si trovano nel sacrario militare dedicato ai Caduti. Tanti di questi, appartenevano alla brigata “Trapani”, una Grande Unità del Regio Esercito Italiano che, al momento della mobilitazione per la Prima Guerra Mondiale, era di stanza a Trapani. Erano tutte persone comuni, proprio come noi.
Persone uccise dalla cattiveria umana. Ma sono, anche, persone che non verranno mai dimenticate. Perché ricordare è un dovere. E loro, i nostri cittadini, meritano di essere ricordati. Simone Crapanzano