Sottopassaggio via Marsala, i dubbi della consigliera Garuccio e le alternative

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
12 Dicembre 2020 13:31
Sottopassaggio via Marsala, i dubbi della consigliera Garuccio e le alternative

La consigliera comunale Anna Garuccio ha  approfondito il tema della costruzione del sottopassaggio in via Marsala sottolineando, a suo avviso, le criticità e la poca funzionalità dell'opera e ponendo, invece, l'attenzione su quelle che potrebbero essere delle valide alternative. Di seguito la lettera della consigliera di opposizione. "Cari Concittadini, due anni fa mi trovai a votare l'alternativa tra un sottopassaggio e un soprapasso per il superamento della linea ferrata che taglia in due la città.

Le chiare difficoltà relative alla seconda soluzione portartono sia me che la maggioranza alla scelta della prima alternativa. Fu una decisione che da subito mi fece sorgere grandi dubbi che immediatamente esternai, invano, al Sindaco. Questi dubbi negli anni mi hanno portato a studi, ricerche, confronti con esperti del settore, e alla fine hanno fatto maturare in me una visione diversa su quella parte della città, dei suoi problemi viabilistici e allo stesso tempo del suo potenziale infrastrutturale moderno: la linea ferrata e le aree che le stanno attorno costituiscono un collegamento strategico con il territorio, sia in termini di mobilità sia in termini ambientali.

Il suo ripensamento a partire dalle esigenze contemporanee potrebbe risolvere alcuni grossi problemi urbanistici, fare di trapani una città moderna e costituire anche un volano per economia e cultura. Uno dei principali problemi di mobilità vissuti dai trapanesi è quello dei passaggi a livello che dividono la Città, il traffico e l'ingorgo delle arterie stradali causato dalle auto. Italo Calvino scriveva "D'una città non godi le 7 o le 77 meraviglie, ma la risposta che da' ad una tua domanda".

La domanda oggi trova una sola risposta ed e' SOSTENIBILITÀ. La soluzione è lo spostamento della Stazione Ferroviaria, con conseguente trasformazione dell'attuale linea ferrata in infrastruttura moderna, un parco lineare con ciclovia, tranvia e servizi, e la riconversione della stazione centrale in Polo culturale della Città di Trapani mediante la costruzione di un teatro che la cittadinanza reclama da decenni. Non più passaggi a livello ma attraversamenti a raso gestiti dalla comune segnaletica, viabilità ciclopedonale lungo aree alberate nelle quali si ritrovano i resti del sistema ambientale-industriale della Trapani ottocentesca e mediante cui si possono raggiungere facilmente le saline, un parco lineare che costituisca un corridoio ecologico primario e un servizio ambientale e idrologico fondamentale in quanto suolo permeabile che aiuta lo smaltimento delle acque piovane in un'area della città che per la sua natura si inonda facilmente.

In poche parole una città SOSTENIBILE, in cui siano rispettati e tenuti in massima attenzione il diritto alla mobilità dei cittadini, il diritto a vivere in un ambiente sano, in una città al sicuro da allagamenti provocati dalla inopportuna cementificazione di aree non atte all'edificazione, il diritto alla cultura, una città in cui si possa vivere bene quindi. L'urbanistica ha subito una sostanziale evoluzione negli ultimi 40 anni, sono cambiati i paradigmi, le linee su cui fu redatto il PRG del Comune di Trapani negli anni 80 sono superate.

Tra gli obiettivi dell'amministrazione Comunale da tempo giustamente vi è la modifica di esso. Tuttavia nessuna variazione sarebbe giusta senza tenere conto della morfologia della nostra città, del cambiamento della qualità della vita e delle esigenze dei trapanesi. Dunque: ⁃ Siamo certi che per eliminare ore di attesa dinanzi le barre dei passaggi a livello e mettere in sicurezza la viabilità dei trapanesi sia necessaria la costruzione di un sottopassaggio, piuttosto che un più razionale SPOSTAMENTO DELLA STAZIONE CENTRALE? ⁃ Siamo certi che cementificare il suolo e il sottosuolo nell'area che era della Salina Milo, che dallo Stagnone si estendeva fino ai piedi del Monte Erice, ricca di sorgive sia un'idea sostenibile, moderna, razionale? - L'amministrazione ha fatto un'analisi costi-benefici per confrontare la fattibilità economica di questa soluzione con altre proposte? (per esempio con gli studi commissionati dalla stessa Amministrazione Comunale nel 2007 e consegnatigli nel 2009)? Se si, dove sono gli esiti di questa analisi? Perché non sono stati resi pubblici? Quali analisi confermano l'utilità decongestionante del sottopasso? Dove sono le previsione dei costi di esercizio e manutenzione dell'opera (che graveranno sui cittadini)? Con l'obiettivo chiaro di disegnare città inclusive, sicure, durature e sostenibili come previsto nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, emanata dalle Nazioni Unite nel settembre del 2015, oggi le tutte Amministrazioni italiane puntano al recupero, alla ristrutturazione e alla riqualificazione del tessuto urbano esistente e delle aree non utilizzate o sottoutilizzate.

Con tale obiettivo lo spostamento della stazione verso la periferia costituisce l'alternativa più logica e necessaria per una snella viabilità. La costruzione del sottopassaggio nella zona di via Marsala a Trapani, interamente finanziato dal Ministero dei TrasportI, costituisce un enorme dispendio di denaro pubblico di gran lunga superiore rispetto quello descritto in sede di Consiglio Comunale e che lascia delle grosse incognite sui costi di esercizio e sulla sua reale utilità. Insomma, la linea ferrata, che divide la città in due a causa dei passaggi a livello, grazie allo spostamento della Stazione Centrale permetterebbe di ricavare una MODERNA INFRASTRUTTURA VERDE DOTATA DI SERVIZI, PARCO CITTADINO, LINEA PER LA TRANVIA, E CICLOVIA CHE COLLEGHEREBBE IL CENTRO STORICO RICONGIUNGENDOSI CON L'AREA CICLABILE UBICATA LUNGO LA VIA DEL SALE e soprattutto un'arteria che avrebbe come sua TESTA il POLO CULTURALE della città, a supporto della GRANDE TRADIZIONE LIRICA che da sempre la caratterizza, con altri padiglioni o ambienti che possono ospitare tutte le più moderne forme di spettacolo.

Al contempo ciò permetterebbe di riqualificare una zona cuscinetto come la piazza antistante l'attuale Stazione Centrale, inutilizzata e abbandonata, compresa tra il centro storico e la più moderna via G.B. Fardella. In sinergia con le principali tendenze in tema di "Piano Regolatore" e legate alla mobilità sostenibile e sharing economy, dopo un attento rinnovo della tradizionale rete infrastrutturale, anche Trapani deve ripensare la propria mobilità in ottica green, aumentando aree pedonali, aree ricarica per le auto elettriche e i servizi di bike e car sharing, tuttavia senza che vengano stravolte le proprie abitudini.

Dall'altra parte invece il sottopassaggio, la tranvia e la ciclovia in via Fardella proposte dall'Amministrazione Comunale ingolferebbero definitivamente la nostra città e complicherebbe la vita dei trapanesi piuttosto che renderla più semplice e Smart. La mia proposta è quella di destinare i finanziamenti Europeei per la ciclovia e la tranvia nella nuova arteria ricavata dalla linea ferrata, rinunciando al sottopassaggio in funzione di una nuova Stazione Centrale grazie ai finanziamenti Ministeriali.

Per tale motivo, ritengo che non si possa discutere di Smart city e poi propinare strati e strati di cemento per la costruzione di un sottopassaggio come alternativa alla linea ferrata. Non si può discutere di Smart city affidando un incarico ad un esperto che non conosce il territorio, dalla sua storia al suo substrato geologico. Non si può solamente pensare di collocare una tranvia in Via Fardella, così come invece prevede il PUMS che il Consiglio Comunale a breve si appresterà a votare.

Il sottopassaggio, oltre alla negazione dei principi cardini di linearità, semplicità, resilienza, caratteristiche assolute di ogni sostenibilità, rappresenta un'opera ormai obsoleta e in ritardo di almeno 50 anni rispetto il passato. Una irrazionalità, oltre che diseconomicita' evidente in termini di Servizi, urbanizzazioni, impatto ambientale, a cominciare dal consumo di suolo pubblico per arrivare al problema degli scarichi e smaltimenti.Tante città stanno, negli ultimi 10 anni, progettando il superamento delle cesure costituite dalle infrastrutture ferroviarie, trasformando queste aree in modo da ridarle alla città: Bari, Catania sono alcune tra le municipalità che hanno affrontato il progetto in modo strategico.

Cari Trapanesi, la città di Trapani, nonostante la grande e radicata tradizione lirica, da quasi 80 anni non possiede un teatro. La attuale stazione possiede tutte le caratteristiche per permettere che essa possa essere trasformata in tal senso. Non è una proposta irrealizzabile. Nel corso degli ultimi anni RFI è intervenuta nel recupero di ben 88 antiche stazioni #riqualificandone la struttura e trasformandole in museo, sale congressi (Leopolda a Firenze), etc. Questo processo di “rigenerazione” ha donato nuova vita a magazzini merci, sale d’attesa, uffici e appartamenti dei capostazione che hanno perso, con l’evoluzione del sistema ferroviario, la loro funzione originaria.

Una strategia che si innesta su un filone di rifunzionalizzazione dei vecchi edifici ferroviari iniziato in Europa già 30-40 anni fa con interventi come la Atocha a Madrid (trasformata in un giardino botanico), o quella di Orsay a Parigi (museo dell'arte dell'800). Aiutiamoci a valorizzare la nostra città".

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza