Paceco, la mobilitazione in difesa di un albero secolare

Redazione Prima Pagina Trapani
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02 Gennaio 2021 01:49
Paceco, la mobilitazione in difesa di un albero secolare

Il progetto per la realizzazione di una rotatoria. Da pochi giorni a Paceco si discute solamente di questo. Perché la rotatoria che l’amministrazione comunale di Paceco vuole realizzare, vedrebbe l’abbattimento di un pino centenario che sorge in via Toselli. Piantato circa cento anni fa al confine del giardino di una villa – appartenuta alla Signora Anna Greco, moglie dell’Avvocato Antonino Gentile –, le sue radici oggi hanno sollevato parte dell’asfalto. In questi giorni, sono state tante le associazioni e le personalità che si sono dichiarate contrarie alla decisione del Sindaco Scarcella e dell’amministrazione Comunale.

Tra le realtà associative, anche Erythros. La presidente Elena Lombardo ha, infatti, chiesto che venga modificato il progetto per salvaguardare la viabilità  della zona e la vita dell’albero. «Sempre più spesso – ha scritto la Lombardo in una nota inviata all’Amministrazione Comunale– le pubbliche amministrazioni, con azioni concrete di rigenerazione urbana, tendono ad incrementare il loro patrimonio di verde pubblico attraverso la creazione di nuovi spazi verdi e alla riqualificazione di quelli già esistenti, aumentando così il benessere della collettività locale, garantendo il miglioramento della biodiversità e rinunciando gli effetti del cambiamento climatico sui cittadini.

Erythros stenta a capire l’operato miope e anacronistico di codesta amministrazione, in controtendenza con ciò che sta avvenendo in molte altre città». Anche la sezione trapanese di Italia Nostra  si è schierata contro l’abbattimento dell’albero tramite le parole di Totò Pellegrino. Pellegrino che, in qualità di vice presidente ma soprattutto di agronomo, ha scritto un testo dal titolo Lettera di un Condannato a Morte in cui ha fatto parlare l’albero. «Ormai hanno deciso – si legge nel testo – vogliono cancellare me e i miei ricordi, spianare tutto e realizzare una “rotonda”.

E pertanto l’ufficio tecnico ha preparato la condanna, pardon il progetto. L’oggetto della relazione del progetto è questo: “Lavori di sistemazione straordinaria di strade ed edifici Comunali” e a proposito della mia condanna hanno scritto soltanto che è prevista “nella piazzetta Toselli la rimozione dell’albero di Pino e la realizzazione di una rotonda”. Nient’altro. Ma perché? Forse perché, come recita il poeta, “vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare”.» Chiara Conticello

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