Italia e Libia firmano accordo cooperazione militare: aiuterà la liberazione dei 18 pescatori sequestrati da 3 mesi a Bengasi?

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
04 Dicembre 2020 18:42
Italia e Libia firmano accordo cooperazione militare: aiuterà la liberazione dei 18 pescatori sequestrati da 3 mesi a Bengasi?

Attraverso l’agenzia Agi  apprendiamo che nelle ultime ore Italia e Libia (si intende quella parte Tripolitana governata dal GNA) è stato sancito un accordo sancito il rafforzamento della cooperazione tra i due Paesi in ambito Difesa. “Quella di oggi può essere considerata la prima seduta della Commissione congiunta italo-libica, che ci consentirà' di dare continuità' al nostro dialogo e decidere assieme le modalità' e la priorità' del supporto italiano allo sviluppo di capacità' delle forze armate libiche”.

Lo ha sottolineato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini dando il benvenuto, a nome del governo italiano, al ministro della Difesa del governo di accordo nazionale della Libia Salahuddin Al-Namroush, nel corso dell'incontro bilaterale - avvenuto questa mattina a Roma presso la sede dello Stato Maggiore dell'Esercito. “In questi anni l'Italia –ha ricordato Guerini- ha profuso molti sforzi per sviluppare una collaborazione civile e militare con le autorita' locali e il nostro impegno e' prioritariamente indirizzato a sostenere il processo di stabilizzazione, pacificazione e riassetto istituzionale che tutti auspichiamo.

Nell'appuntamento di oggi - che segue quello avvenuto lo scorso mese di agosto nel corso della visita del ministro Guerini a Tripoli (vedi foto copertina) e quello di Doha poche settimane fa - i due ministri hanno siglato un “Accordo tecnico di cooperazione militare congiunta”, inerente diversi ambiti, che rinnova un'intesa del 2013. “Anzitutto - spiega una nota - quello della sanita' militare, con l'identificazione di nuove forme di collaborazione idonee a livello medico-sanitario, a partire dalle attivita' di formazione e training di personale medico e infermieristico libico da parte della struttura ospedaliera militare italiana a Misurata”.

Altro filone e' rappresentato dalla formazione, attraverso la riattivazione delle Accademie, per cui si e' gia' messo in campo “un significativo piano di addestramento per cadetti, ufficiali e sottufficiali libici in Italia e in Libia - come ha spiegato il ministro - che ha gia' visto l'arrivo dei primi cadetti”. Circa l'attività' di sminamento degli ordigni richiesta dalla Libia agli specialisti delle forze armate italiane - compresa anch'essa nell'accordo - Guerini ha confermato anche la “completa disponibilità' a collaborare per la creazione in Libia e la certificazione presso le Nazioni Unite del Centro per lo Sminamento Umanitario (Training Center for Humanitarian Demining)”: sia sotto l'egida dell'Iniziativa del 5+5 sia su base bilaterale.

In merito alle attività di addestramento del personale militare delle forze armate libiche, si e' confermata “la volontà  da ambo le parti di proseguire in tale direzione, attraverso la definizione di un piano di cooperazione, a cura di una commissione tecnica congiunta italo libica”. Per le attività di formazione della Guardia costiera della Marina militare libica, Guerini ha sottolineato l'importanza della collaborazione nel settore e la volontà di fornire ogni supporto necessario. Vogliamo adesso capire cosa potrebbe significare questo nuovo accordo fra l’Italia ed il Governo di Tripoli di Fayez Al Serraj?  Sappiamo che quest’ultimo ha stretto sempre di più al’alleanza con la Turchia di Erdogan che di fatto ha impiegato sue truppe e mezzi per contenere già da mesi l’avanzata del generale Khalifa Haftar che controlla invece la Cirenaica, dove al momento, nel carcere di el Kuefia, a 15 km sudest da Bengasi, sono detenuti   diciotto  pescatori (otto italiani, sei tunisini, due senegalesi e due indonesiani) che lo scorso primo settembre era stati sequestrati a 35 miglia dalle coste libiche, insieme ai due motopesca “Medinea” e Antartide”.

Questo nuovo impegno dell’Italia in Libia potrebbe portare sviluppi positivi per la soluzione della vicenda dei marittimi sequestrati ormai da più tre mesi? Francesco Mezzapelle

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