​Trapani ricorda il giudice Giacomelli, ucciso dalla mafia il 14 settembre 1988

Redazione Prima Pagina Trapani

Domenica prossima, a 37 anni dalla sua uccisione, sarà commemorato il giudice Alberto Giacomelli, vittima di un agguato vigliacco messo in atto il 14 settembre 1988 per ordine del boss mafioso Totò Riina.

La cerimonia si svolgerà a Trapani, alle 9.30, nella piazzetta del Palazzo di Giustizia che è dedicata al magistrato.

“Attesa la giornata dominicale, – dichiara il Sindaco Giacomo Tranchida – avrà luogo, d’intesa con i familiari, una sobria cerimonia con deposizione di corona d'alloro. Sobria, ma doverosa alla figura di un uomo, di un servitore dello Stato, di un trapanese assassinato da Cosa Nostra. Con la riapertura dell’anno scolastico i familiari si sono dimostrati disponili a tenere incontri nelle scuole sui temi inerenti al contesto che ha visto il loro genitore ucciso dalla mafia”.

“Alle 8 del mattino del 14 settembre 1988, a Locogrande, i Carabinieri di Trapani ne rinvenirono il corpo senza vita. – scrive Tranchida – Anni dopo si scoprì che il mandante fu Totò Riina. Fu la prima volta che Cosa Nostra decise di uccidere un magistrato giudicante, Alberto Giacomelli, perché, nella sua qualità di Presidente della sezione per le misure di prevenzione del locale Tribunale, confiscò l'abitazione del fratello del capo di Cosa Nostra, Gaetano Riina”.

“La mafia è stata una pianta velenosa difficile da estirpare, oggi la mafia esiste ma in altre forme, una mafia che si nasconde dietro vari business. Tocca a noi – continua il sindaco – riconoscere e segnalare alle autorità competenti quei comportamenti inopportuni, quelle minacce velate, ma che in realtà sono evidenti a chi riesce ad interpretare. Abbiamo combattuto tanto, ma tanto ancora c’è da combattere affinché le tante battaglie portate avanti da persone come Giacomelli non vadano disperse nell’aria anche sospinte dall’oblio e dal vento che cancella la memoria”.