Trapani. Nave fermata al porto dopo salvataggio in mare di giovani e minori
Una manifestazione al porto di Trapani è stata organizzata per oggi pomeriggio, per chiedere la liberazione della nave “Mediterranea”, fermata ieri mattina in attuazione del decreto Piantedosi, dopo avere recuperato nel Mediteranneo dieci giovani migranti, compresi tre minori.
L’episodio è stato rimarcato ieri dal sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, in un video realizzato a bordo della nave sotto sequestro al porto, “con un equipaggio che rappresenta l'Europa perché formato da italiani, spagnoli, greci, rumeni, croati, francesi, belgi”.
In sintesi, la nave era partita dalla Spagna, allertata da Frontex, agenzia finanziata dal governo europeo per salvare vite umane nel Mediterraneo. “Quello che mi hanno raccontato è raccapricciante – dice il primo cittadino – : sono stati inseguiti per diversi giorni da motovedette libiche; a un certo punto una motovedetta si è accostata con dei migranti a bordo e ha fatto una cosa stranissima, ha preso queste dieci persone, tutti giovani tra cui tre minorenni, e li ha buttati in mare. E l’equipaggio della Mediterranea ha preso le scialuppe e li ha salvati da morte sicura”. Gli stessi migranti, una volta in salvo, avrebbero raccontato che “un po' prima, altri quattro ragazzi erano stati buttati in mare per alleggerire il peso dell’imbarcazione”.
“Mediterranea è un'associazione che aspetta adesso i provvedimenti dell'autorità giudiziaria e amministrativa italiana, per capire se può ritornare in mare a salvare qualcun altro. Ma – precisa Tranchida – non siamo qui assieme all’assessore Virzì e al presidente della Consulta per la Pace per inneggiare una presunta violazione delle leggi italiane; siamo qui per dire che c'è un paradosso in questa legge, perché se è vero che il porto sicuro assegnato a questa nave era a Genova, ci sarebbero arrivati tra quattro giorni, troppi per persone già provate fisicamente e psicologicamente. Da Questa nave parte un SOS all’indirizzo dell'opinione pubblica e soprattutto del governo italiano: noi non possiamo essere complici girandoci dall'altro lato”.
Alle 19 di oggi, è prevista la manifestazione di solidarietà. La Cgil ha reso noto stamattina che sarà presente: aderirà “per chiedere la liberazione della nave Mediterranea Saving Humans, fermata dal decreto Piantedosi, e per difendere il diritto al soccorso in mare”.
I sindacalisti della Cgil, si ritroveranno alle 19 in via Ammiraglio Staiti, davanti l’ormeggio della nave, “insieme alle cittadine, ai cittadini, alle associazioni e ai partiti che hanno promosso la manifestazione”.
“Mediterranea – dice la segretaria generale della Cgil, Liria Canzoneri – rappresenta un presidio fondamentale di soccorso e non può essere fermata. Così come non possono essere fermate la solidarietà e il senso di umanità nei confronti di chi, in una condizione di debolezza, attraversa disperatamente il mare”.