Trapani, il Comune non ha tutte le planimetrie delle reti idriche e fognarie
Gli uffici comunali di Trapani non dispongono di tutte le planimetrie delle reti presenti nel sottosuolo. E così, quando si verificano dei guasti nelle zone nelle quali non si dispone delle planimetrie, bisogna procedere a tentativi. Poi, ad ampliare il problema, è anche la particolarità del "caso Trapani".
Perché le fognature non sono state realizzate alla profondità standard, tra 2 e 3 metri, ma a poco più di un metro, per via della particolare conformazione del territorio. Buona parte della città, infatti, è stata costruita su terreni sottratti a laghi, mare, spiagge e saline, pertanto non è stato possibile “posarla” alla giusta profondità e le pendenze, peraltro, sono anche molto inferiori alla regola dell’arte. Tutto questo crea una promiscuità tra le due reti, quella fognaria e quella idrica, e quando il refluo della fognaria non defluisce, si accumula poco a poco, riempiendo le tubazioni e ostruendole.
La mancanza della rete dei sottoservizi (nella vignetta di Ivorest) è un problema che è stato riscontrato già diversi anni addietro. Almeno le ultime cinque amministrazioni comunali si sono imbattute in un problema che è davvero difficile da risolvere. "Non si ha la planimetria – conferma Orazio Amenta, dirigente comunale dei Lavori Pubblici e del Servizio Idrico Integrato -. Non si ha il piano delle sottoreti, infatti, negli anni ’50 e ’60 non si facevano progetti, ma si stendevano le fognature così”, senza pensarci troppo.
Per questo motivo, quindi, risolvere gli inconvenienti che si verificano, siano grandi o piccoli, diventa difficilissimo, perché non si conosce il posizionamento delle sottoreti e, allora, in quei tratti nei quali non è presente la mappa, bisogna procedere a tentativi. Questo, poi, non è un problema esclusivamente del Comune di Trapani, ma anche di quelli vicini, a cominciare da quello di Erice, amministrazione nella quale Orazio Amenta ha lavorato prima del suo trasferimento a Trapani.
“Ci sono tratti delle reti realizzate dall’Eas di cui si sono perse le cartografie – conferma Amenta -. Quando al Comune di Erice hanno provato a consegnarci le reti, ci hanno fornito una cartina del 1963 e, in quell’occasione, replicai proprio così: “mi state dicendo che in 60 anni non avete fatto modifiche alla rete idrica?”. Ricordo che il mio primo intervento di inquinamento di acqua a Erice riguardò via Cosenza e ci vollero 6 anni per risolverlo, perché c’erano 2 condotte affiancate…”.