Trapani, Antonio D'Alì non è più socialmente pericoloso

Redazione Prima Pagina Trapani

L’obbligo di dimora nei confronti di Antonio D’Alì è stato annullato. Lo ha deciso la sesta sezione penale della corte di Cassazione con Presidente Anna Criscuolo e giudice relatore Gaetano De Amicis.

Con la sentenza, dunque, D’Alì non è più un soggetto socialmente pericoloso come, invece, era stato ritenuto nel maggio del 2017, proprio quando l’ex Senatore aveva deciso di candidarsi a Sindaco di Trapani. Il provvedimento riguarda nello specifico la misura di prevenzione chiesta e ottenuta due anni fa dalla Dda di Palermo e annullata l’anno scorso dalla Corte d’Appello Siciliana.

La Procura di Palermo, poi, aveva presentato ricorso in seguito all’annullamento chiedendo che D’Alì fosse nuovamente ritenuto un soggetto socialmente pericoloso. Ricorso che, invece, è stato dichiarato inammissibile.

Si conclude, così, uno dei provvedimenti giudiziari nei confronti di Antonio D’Alì ma l’ex Senatore, adesso, dovrà difendersi dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. D’Alì, infatti, è accusato di «aver mostrato di essere a disposizione dell’associazione mafiosa Cosa Nostra e di agire nell’interesse di capi storici come il latitante Matteo Messina Denaro e Salvatore Riina».