Trapani, Agricoltura: nuova sede Confeuro a sostegno di settore primario e cittadini

Redazione Prima Pagina Trapani

“Siamo entusiasti di annunciare l'apertura della nostra nuova sede Confeuro a Trapani. Dopo una presenza ventennale in questa città e come segnale di grande crescita e radicamento, ecco un nuovo spazio per essere ancora più vicini agli agricoltori e alle loro esigenze, ma anche a tutti i cittadini, promuovendo la sostenibilità, il lavoro etico e la crescita del settore primario”. A sottolinearlo, in una nota stampa, è Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo, presente venerdì 20 settembre alla inaugurazione dei locali di via L.

Bassi, 66 A, a Trapani. “Siamo pronti a continuare il nostro impegno con passione e dedizione, sostenendo chi lavora ogni giorno per la terra e per il nostro futuro - ha aggiunto Tiso -. La dimostrazione del nostro radicamento sul territorio italiano, che conta centinaia di sede da nord a sud, passando per il centro. Voglio ricordare, infatti, che la Confeuro ha una base associativa di oltre 300 mila soci e circa 500 mila unità produttive. E i nostri operatori, che ringrazio per l’immenso lavoro che svolgono quotidianamente, sono a loro disposizione così come per tutti quegli agricoltori, quelle piccole e medie imprese del settore primario e quei cittadini, che in futuro vorranno ricorrere al nostro aiuto”, ha spiegato ancora Tiso.

Confeuro, infatti, non è solo sinonimo e garanzia di tutela delle istanze degli agricoltori, promozione di politiche agricole sostenibili e difesa dei diritti del settore primario. “All'interno delle nostre strutture, come in quella di Trapani, offriamo anche servizi di tutela previdenziale, assistenziale e fiscale attraverso il nostro Patronato e il nostro Centro di Assistenza Fiscale. CAF e Patronati presenti con centinaia di sedi e migliaia di operatori: in tal modo, la nostra Confederazione si impegna a garantire una tutela completa ai cittadini, non solo dal punto di vista dei lavoratori agricoli, ma anche come utenti del sistema previdenziale e fiscale italiano”