San Vito, stop al commercio ambulante
Stop al commercio ambulante, compresi massaggi, acconciature e trattamenti estetici, a San Vito. Il sindaco Francesco La Sala, infatti, ha emanato una ordinanza attraverso la quale impone il divieto, fino al 31 ottobre, dell’esercizio del commercio in forma itinerante effettuato anche da chi è in possesso delle autorizzazioni per il commercio su aree pubbliche.
Le zone interessate dal divieto sono la spiaggia principale di San Vito Lo Capo, quella di Baia Santa Margherita, quella di Bue Marino, l’area pedonale, compreso il Lungomare e la Ztl, sia rossa che verde.
Il commercio, in forma itinerante, di merci al dettaglio dovrà avvenire, prevalentemente, nelle due macro-aree pubbliche tra la fine dei campetti di via Faro, e prima dell’anfiteatro, e nell’area della villetta adiacente l’ex albergo diurno, oltre che negli stalli esistenti appositamente dedicati al di fuori dei luoghi vietati.
Il commerciante ambulante, provvisto di regolare autorizzazione, dovrà sostare solo per il tempo strettamente necessario a servire la clientela e, comunque, non oltre un massimo di due ore nello stesso luogo. Poi, dovrà spostarsi di almeno 250 metri o in altra area individuata, con il divieto di tornare nel medesimo punto nell’arco della stessa giornata.
Alla base della decisione adottata dal sindaco La Sala i notevoli disagi e malumori dei commercianti e titolari di esercizi commerciali a causa del dilagante fenomeno dell’abusivismo ambulante che, quotidianamente, viene effettuato nel territorio comunale, in violazione delle norme e dei regolamenti vigenti. Ma anche il fatto che nella Ztl insistono numerose concessioni per l’occupazione del suolo pubblico e la presenza dei venditori ambulanti itineranti, soprattutto con veicoli a braccia, creano condizioni di intralcio per i mezzi di Emergenza e di Polizia.
Il commerciante ambulante che non rispetta l’ordinanza subirà una sanzione amministrativa di 250 euro, oltre alle sanzioni penali nel caso il fatto costituisca reato, e alle sanzioni accessorie del sequestro/confisca della merce o attrezzatura. Sanzioni anche per l’acquirente: 50 euro, a meno che non si tratti di acquisto di merce contraffatta la cui sanzione è prevista in misura superiore, da 100 a 7 mila euro.