Ritardi nei referti istologici, sale a 19 il numero degli indagati tra medici, infermieri e tecnici
Sarebbero attualmente 19, le persone indagate dalla Procura di Trapani in relazione allo scandalo che ha investito l’Asp di Trapani nei mesi scorsi, per i ritardi nei referti degli esami istologici.
Le indagini riguardano medici, infermieri e tecnici di laboratorio che avrebbero avuto un ruolo nelle procedure. Ma la cerchia degli indagati potrebbe ancora estendersi, arrivando anche all’ambito amministrativo con ex commissari straordinari e direttori sanitari.
I pubblici ministeri Sara Morri e Antonella Trainito, oltre alla notifica di 19 avvisi di garanzia, hanno richiesto un incidente probatorio per sette pazienti oncologici, al fine di valutare il loro stato di salute attraverso una perizia medico-legale. Due di questi pazienti, purtroppo, sono deceduti.
L’incidente probatorio serve a raccogliere prove univoche e irripetibili, utili in vista di un eventuale processo. La prima richiesta risale al 19 giugno; successivamente, a seguito di ulteriori approfondimenti dei Carabinieri dei Nas di Palermo, sono stati iscritti nuovi indagati, con un nuovo atto depositato.
Le ipotesi di reato includono omissione di atti d’ufficio e omicidio colposo aggravato dalla cooperazione colposa.
I nomi degli indagati (riportati dal Giornale di Sicilia di oggi) sarebbero: i medici Domenico Messina, Laura Miceli, Giancarlo Pompei, Giovanni Spano, Maria Paola Ternullo, Noemi La Francesca, Luisa Arvigo e Roberto David; i tecnici di laboratorio come Paolo Di Nino, Ignazio Mauceri, Antonella Mistretta, Catia Di Bernardo, Aurelia Levolella, Giorgia Alongi e Maria Cristina Schifano; gli infermieri Calogero Bellacomo, Marilena Errante Parrino, Rosaria Maria Pia Incandela, nonché l’assistente tecnico Gianpiero Accardo.
Il reato di omissione di atti d’ufficio viene ipotizzato per ogni ritardo dei risultati degli esami; la cooperazione colposa con esiti mortali riguarderebbe invece comportamenti reiterati nei reparti di Anatomia patologica degli ospedali di Trapani e Castelvetrano.
L’Asp di Trapani e l’Assessorato regionale alla Salute sono parti offese nel procedimento.