Ridotte in appello le condanne per la banda che riforniva la “Trapani bene”

Redazione Prima Pagina Trapani

Ridotte in appello le condanne nei confronti della banda di pusher che per anni ha rifornito di cocaina i salotti esclusivi della città. Un’organizzazione criminale ben radicata, smantellata nel novembre 2014 dalla Squadra Mobile di Trapani. Tra i clienti, imprenditori, professionisti e volti noti della "Trapani bene". 

La Corte d’Appello di Palermo, presieduta da Sergio Gullotta, ha parzialmente riformato le pesanti condanne inflitte in primo grado. Il principale imputato, Massimiliano Voi, ritenuto al vertice del gruppo, vede la sua pena scendere da 30 anni a 26 anni e 8 mesi. Meno severa anche la condanna per il suo presunto braccio destro, Mariano Galia, che da 21 anni e 4 mesi passa a 13 anni e 4 mesi.

Pena ridotta anche per Giuseppe Rinaudo, autista personale di Voi e figura chiave nei viaggi per l’approvvigionamento della droga: da 10 a 8 anni di reclusione.

Le indagini hanno ricostruito una rete di spaccio ramificata e precisa, con una base logistica in un garage di via Niso, trasformato in deposito, centrale operativa e luogo d’incontro della banda. Proprio da lì partiva il traffico di cocaina che finiva nei locali della movida trapanese, tra clienti insospettabili, alcuni dei quali coinvolti direttamente nelle indagini.

Dopo l’arresto di Voi, a garantire le forniture sarebbe stato il figlio Antonio, anche lui finito sotto processo. La sua condanna è stata ridotta da 11 anni a 8 anni e 9 mesi.

Tra i membri dell’organizzazione anche Annibale Baiata, definito dagli inquirenti il “jolly” del gruppo, che affiancava Voi e Galia nei viaggi e si occupava dell’acquisto del mannitolo, utilizzato per il taglio della cocaina. La sua pena è stata praticamente dimezzata: da 22 anni e 2 mesi a 12 anni e 6 mesi.

Riduzioni di pena anche per altri due imputati: Francesco Paolo Salerno, condannato a 3 anni, e Crispino Erice, a 3 anni e 8 mesi.