Maxi operazione contro lo streaming illegale, coinvolta anche Trapani

Redazione Prima Pagina Trapani

È stata chiamata “Ghota” la maxi operazione contro lo streaming illegale che ha visto tra le 23 province interessate anche Trapani. 

In un piccolo comune vicino Brescia, la Polizia Postale ha scoperto alcuni server che gestivano un traffico di abbonamenti pirata. 

Non si sa ancora a quanto ammontano i guadagni illeciti e al momento sono 70 le persone indagate per associazione a delinquere che dovranno rispondere a reati come il riciclaggio, il trasferimento fraudolento di beni, la sostituzione di persona, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contati. Altre province interessate sono quelle di Ancona, Avellino, Bari, Benevento, Bologna, Catania, Cosenza, Fermo, L’Aquila, Messina, Napoli, Novara, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Siracusa e Taranto. 

Si tratta di un’associazione criminale organizzata in modo gerarchico, con ruoli precisi e distinti: c’è un capo, un vice capo, un tester. E proprio a Trapani risiede uno dei capi – altri vivono a Catania, Roma, Napoli, Salerno, Inghilterra, Germania e Tunisia –, il cui compito era quello di promuovere e dirigere l’associazione, di decidere il costo dell’abbonamento e di coordinare gli operatori sul territorio nazionale.