Lombalgia, lombosciatalgia e lombocruralgia: ne parliamo con il dottor Danilo Di Via

Redazione Prima Pagina Trapani

La lombalgia, meglio conosciuta come “mal di schiena”, identifica un dolore che si viene a localizzare nella zona del dorso o dei lombi. Invece si parla di lombosciatalgia, quando il dolore si irradia dai lombi alla porzione posteriore dell’arto inferiore, che può esserne colpito in parte (sciatica mozza) o in tutta la sua estensione. Al contrario nella lombocruralgia, il dolore tende ad irradiarsi nella porzione anteriore dell’arto inferiore. Si stima che in Italia circa 15 milioni di persone sia affetto da lombalgia e che il 70% della popolazione mondiale, abbia almeno un episodio grave nel corso della vita; da questi pochi dati si può intuire quanto questa patologia sia presente nella nostra comunità.

La lombalgia possiamo classificarla in base alla sua durata nel tempo in: acuta (< a 6 settimane), sub-acuta (dalle 6 alle 12 settimane) e cronica (> a 12 sett).La lombalgia acuta è anche nota volgarmente come “colpo della strega”, condizione che può scaturire da diverse cause, meccaniche e non. Le cause alla base del mal di schiena sono varie e possiamo distinguerle per gravità in: minori o maggiori. Tra le cause minori, troviamo problematiche posturali e la sindrome delle faccette articolari.

Nel primo caso, vizi posturali errati, perpetuati nel tempo, possono portare ad alterazioni delle normali curve fisiologiche del rachide e/o a contratture muscolari, che possono evolvere in alterazioni strutturali e causare dolori cronici. Invece la sindrome delle faccette articolare è una sindrome algica caratterizzata da dolore tessutale profondo, che periodicamente si può riacutizzare, dovuto sia all’artrosi tra le vertebre, sia alla presenza di un quadro di instabilità vertebrale dovuto ad alterazioni della normale anatomia della schiena (iperlordosilombare, diminuzione dello spazio intersomatico, scoliosi, spondilolistesi, lesioni discali ecc.).

Tra le cause maggiori invece, ritroviamo: l’ernia del disco, spondilolistesi (spostamento in avanti o indietro di una vertebra rispetto alla contigua), stenosi del canale vertebrale, frattura, tumori ed infezioni. Sicuramente l’ernia del disco è la più comune tra le sopracitate, essa non è altro che la fuoriuscita, totale o parziale, dal disco intervertebrale, della sua porzione più interna, nota come “nucleo polposo”; questo nucleo quando migra all’esterno del disco può causare una compressione delle radici o dei nervi viciniori e causare dolore sia di tipo localizzato, che irradiato, il più delle volte, agli arti inferiori (lombosciatalgia o lombocruralgia).

Un famoso chirurgo ortopedico disse:” l’ernia è quella patologia vertebrale così urgente, che se non operata guarisce da sola”.

La diagnosi si avvale il più delle volte di un’attenta anamnesi e un esame fisico del paziente, ma quando questo non è sufficiente ci si può avvalere di esami strumentali come: la radiografia, la Risonanza magnetica e la TC.

Il trattamento nelle acuzie, si basa sul riposo e sull’utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), gli anticox-2 ed i derivati del cortisone. Nei casi più gravi trovano spazio gli oppiacei minori, come il tramadolo e la codeina, eventualmente associabili ad altri antidolorifici. La terapia nelle lombalgie croniche o recidivanti, oltre che della terapia farmacologica sopracitata, in molti casi si basa sulla perdita di peso e su un corretto stile di vite; può tornare utile anche l’utilizzo, per brevi periodi, di un corsetto lombare, per dare maggiore stabilità alla schiena.

Vantaggioso è anche il rinforzo della muscolatura addominale e lombare per aumentare il sostegno muscolare al rachide. In molti casi è consigliata la ginnastica posturale e dei cicli di fisioterapia, volti a ristabilire il normale equilibrio muscolo-scheletrico. Nei casi più gravi che presentano delle alterazioni strutturali importanti, il ricorso alla chirurgia può rappresentare una soluzione. In Italia vi sono molti centri di riferimento, che trattano con successo migliaia di pazienti ogni anno, con tecniche innovative ed a volte mini invasive.

Dott. Danilo Di Via Medico specializzando presso: Università degli Studi di Catania Dipartimento di Specialità Medico-Chirurgiche Sezione di Ortopedia e Traumatologia Direttore: Prof. Giuseppe Sessa Direttore di scuola: Prof. Vito Pavone Ricercatore: Prof. Gianluca Testa ResidentChief: Dott. Andrea Vescio