La Feneal Uil interviene su sicurezza e futuro dell’edilizia a Trapani
“Non basta che i numeri dell’edilizia tengano, serve anche che il lavoro sia sicuro, regolare e dignitoso”. È questo il cuore del messaggio che il segretario generale della Feneal Uil Trapani Giuseppe Tumbarello ha portato all’ultimo Consiglio regionale della categoria degli edili con l’intento di accendere i riflettori sulla condizione dei lavoratori del settore nei cantieri della provincia di Trapani.I dati emersi durante i lavori descrivono una provincia a due velocità: “Da un lato – spiega Tumbarello - c’è un certo vigore economico testimoniato dalla Cassa Edile di Trapani che nell’ultimo quadriennio ha registrato una massa salari superiore ai 258 milioni di euro, con oltre 2.000 imprese attive e più di 12.000 operai impegnati.
Dall’altro, però, emerge la fragilità di un sistema dove l'edilizia privata domina per il 79 per cento, lasciando al pubblico una fetta marginale del 21 per cento, e dove la sicurezza sembra ancora troppo spesso un optional per troppi”.Il segretario generale della Feneal Uil trapanese fotografa senza giri di parole la realtà dei cantieri locali: "Non possiamo più accettare che la provincia di Trapani conti una media di quattro infortuni al giorno. Dietro le 1.200 denunce annuali e i tragici decessi che hanno segnato il 2024, non ci sono fatalità, ma scelte sbagliate: subappalti fuori controllo, mancanza di formazione e la tendenza al dumping contrattuale che sacrifica la vita dei lavoratori sull'altare del profitto.
Risparmiare sul contratto significa quasi sempre risparmiare sulla sicurezza, e noi su questo non arretreremo di un millimetro: l'obiettivo resta sempre 'Zero morti sul lavoro'."L’analisi del sindacato si sposta poi sulle prospettive a lungo termine. Il timore principale riguarda il "dopo 2026", quando i fondi del PNRR si esauriranno: “Senza una visione che punti sulla rigenerazione urbana, sulle infrastrutture moderne e sulla manutenzione costante del territorio trapanese, il rischio è quello di una brusca frenata che colpirebbe migliaia di famiglie – aggiunge infine Tumbarello -.
Il lavoro nel nostro territorio deve ritrovare valore. Oggi gli aumenti salariali vengono divorati dalle tasse e si continua a chiedere a chi fa lavori gravosi in cantiere di restare sulle impalcature fino a un’età improponibile. Servono regole certe e un welfare contrattuale che protegga davvero l'operaio, dalla sanità integrativa alla previdenza. Solo investendo sulla qualità e sulla legalità possiamo garantire che il settore delle costruzioni resti il motore dell'economia trapanese anche dopo la fine della stagione dei bonus".
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