Il Presidente del LLC di Trapani Salvatore Quinci interviene sull'emergenza idrica

Redazione Prima Pagina Trapani

Il presidente del Libero Consorzio Comunale di Trapani, Salvatore Quinci, è intervenuto oggi in merito all'emergenza idrica nel territorio, con la seguente dichiarazione.

"Sul fronte idrico siamo all'emergenza dell'emergenza. Le preoccupazioni del territorio sono legittime e condivisibili. Senza un intervento deciso ci si avvia verso un pericoloso conto alla rovescia che porterà le nostre Città a rimanere senz'acqua. Per fermarlo è necessario un intervento immediato legato ad una strategia. Regione, Genio Civile, Protezione Civile ed Autorità di Bacino, con il pieno coinvolgimento dell'ATI, hanno il compito istituzionale di trovare soluzioni efficaci che non siano soltanto legate alla necessità di superare l'ennesima crisi in corso.

Bisogna porre le basi per ridefinire il sistema di approvvigionamento idrico dei nostri territori. La Cabina di regia regionale deve necessariamente essere, e stare, in prima linea. Le Città trapanesi stanno vivendo un'emergenza che va spiegata. Serve una risposta all'incapacità dell'invaso Garcia di recuperare la portata d'acqua. E' un'anomalia che va indagata perché appare, per certi versi, incomprensibile. E' una delle basi per ricostruire l'intero sistema. Finisce per essere un'anomalia anche il mancato intervento sulla diga Trinità, che è al limite.

Ancora pochi centimetri e ci sarà la beffa: l'acqua scaricata in mare. L'impegno di Siciliacque a trasferire l'acqua del Lago Arancio può trovare una sorta di automatismo nei momenti più critici? L'impiego di 5 milioni di metri cubi d'acqua, in estate, ad uso irriguo, aveva un presupposto tecnico di prospettiva? Nessuno è alla ricerca di un comodo banco degli imputati, ma è indispensabile, ieri come oggi, conoscere la cinghia di trasmissione delle responsabilità che sta dietro le scelte che sono state intraprese.

Si tratta di punti critici– indicando soltanto i più eclatanti - che vanno affrontati in parallelo alle proposte risolutive. Senza chiarezza è una sfida già persa. Anche i passi avanti importanti e concreti dell'ATI idrico trapanese, che ha avuto un forte impulso con la presidenza Gruppuso, devono essere inseriti in un nuovo contesto istituzionale e politico.L'obiettivo del gestore unico deve essere calmierato con le condizioni dei nostri territori. La vicenda-vertenza dei Comuni ex EAS, con la Regione che intende rifondere Siciliacque, rivalendosi poi sulle amministrazioni locali, è simbolica di una condizione d'incertezza da cambiare radicalmente nell'interesse delle comunità. L'acqua è un bene inalienabile, la sua distribuzione è un servizio inattaccabile, maalle fine ci sono sempre e comunque loro, i cittadini".