Erice, Valderice e la passione per la Cronoscalata
Allestimento in corso e attenzione ai dettagli. La Cronoscalata Monte Erice, ultima prova del Campionato Supersalita e valida pure per il Campionato Italiano Velocità Montagna, Campionato Siciliano Velocità Montagna e Campionato Italiano Velocità Salita Autostoriche, si avvicina. L’appuntamento è da venerdì 5 a domenica 7 settembre e l’intera provincia si prepara al suo appuntamento sportivo più importante.
La gara, organizzata dall’Automobile Club Trapani guidata dal presidente Giovanni Pellegrino, vive fra Trapani, dove si tengono le verifiche, Valderice ed Erice, dove invece la competizione, rispettivamente, comincia e termina. Territori che “vivono” per i motori e dove la Cronoscalata viene attesa per un intero anno, richiamando migliaia di appassionati. Ad esserne coinvolti sono anche i sindaci, da Daniela Toscano per Erice a Francesco Stabile per Valderice, con quest’ultimo che sarà ai nastri di partenza per la sua “vera” gara di casa.
“La Monte Erice non è semplicemente una gara: è il respiro della nostra terra che ogni anno si fa sentire nei tornanti che salgono verso il borgo – sottolinea Daniela Toscano, sindaca di Erice -. Quando i motori ruggiscono e la folla si raccoglie lungo il percorso, non stiamo solo assistendo a una competizione: stiamo vivendo un rito collettivo che appartiene alla memoria e all’anima di questa comunità. Questa sessantasettesima edizione ci offre l’occasione di mostrare ancora una volta la forza della nostra identità: la bellezza dei paesaggi, l’energia dei piloti, l’orgoglio di un popolo che sa accogliere e celebrare.
Non è uno spettacolo che si guarda soltanto: è un’esperienza che ci unisce e ci fa riconoscere in qualcosa di più grande. Quest’anno, il premio intitolato al giornalista Salvatore Morselli porta con sé un messaggio profondo: la Monte Erice non dimentica chi l’ha raccontata con passione, e continua a trasmettere alle nuove generazioni l’amore per una tradizione che resiste al tempo. Vivremo la "cursa" con lo spirito di una festa che è nostra, ma che appartiene anche a chi viene da lontano: perché la Monte Erice non è solo competizione, è appartenenza”.
“La Monte Erice è la gara più bella, la più difficile, è un punto di riferimento nazionale ma, soprattutto, è la mia gara – spiega Francesco Stabile -. Da valdericino, andavo a vedere le auto correre già quando avevo 4 anni. Ci andavo assieme ai miei nonni ed oggi abito a 500 metri dalla partenza. Se poi aggiungiamo che gareggio pure, allora, la Monte Erice per me rappresenta il top”. Per Stabile la Monte Erice “è la gara in salita per eccellenza, unica dal punto di vista tecnico, ricca di tornanti e allunghi, proprio come deve essere una gara in salita”.
A Valderice, poi, è posizionato anche il paddock che occupa due arterie, una che si dirige verso la frazione di Bonagia e il mare e l’altra che si addentra verso la città. “Vedere questo serpentone è uno spettacolo, con i piloti, gli assistenti, i meccanici e tutto il necessario. Questa gara è una tradizione che viene tramandata da generazioni - conclude -. I nostri nonni e genitori sono stati attori di una competizione che, negli anni, è cresciuta sempre più tanto da essere oggi un riferimento nazionale”.
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