​Da Paceco un appello alla Pace e al riconoscimento dello Stato di Palestina

Redazione Prima Pagina Trapani

“Il Direttivo comunale del Partito Democratico di Paceco ritiene doveroso, in questo momento storico di estrema gravità, esprimere con fermezza una posizione chiara e netta rispetto alla tragedia umanitaria in corso nella Striscia di Gaza”.

È l’esordio di un documento sottoscritto “con rispetto e determinazione” dal Direttivo comunale del Partito Democratico di Paceco, dal neo segretario Antonino Occhipinti e dall’assessora comunale alle Politiche sociali, Marilena Barbara.

“Non possiamo e non dobbiamo rimanere in silenzio – scrivono – di fronte a ciò che sta accadendo. La strage di civili inermi, di bambini, di donne, anziani rappresenta una ferita aperta nel cuore dell'umanità. Nessuna ragione geopolitica, nessuna giustificazione storica o militare può spiegare l’uccisione deliberata di innocenti”.

“Da questo territorio, per lungo tempo vittima della violenza e della criminalità organizzata, ma troppo spesso anche complice per il silenzio e l’indifferenza di fronte alle ingiustizie e ai soprusi, nasce il nostro appello. – continua il documento – Un appello che va oltre ogni appartenenza politica o ideologica: è una chiamata alla responsabilità morale e istituzionale. Oggi più che mai occorre un impegno concreto per la pace. Non si costruisce sicurezza con la guerra, ma con il riconoscimento dei diritti, con la diplomazia, con la cooperazione tra i popoli”.

“Per questo il Direttivo comunale del PD di Paceco chiede ai rappresentanti istituzionali del nostro territorio, di ogni livello e appartenenza, di farsi promotori delle seguenti istanze presso le sedi competenti:

Come Partito Democratico, e come comunità politica radicata nel territorio, – si legge in chiusura del documento – mettiamo a disposizione le nostre energie per contribuire alla costruzione di percorsi concreti di pace e cooperazione. Crediamo che la politica debba tornare ad essere spazio di senso e di impegno collettivo, soprattutto quando in gioco c’è la vita, la giustizia, la dignità di milioni di esseri umani. Facciamo nostro il grido di chi non ha voce. Facciamoci carico, insieme, della responsabilità di dire basta”.