Condanne di Enrico Rizzi a Trapani, chiesta un'interrogazione parlamentare

Maria Chiara Conticello

Le condanne del Tribunale di Trapani nei confronti dell’animalista Enrico Rizzi sono arrivate, nei giorni scorsi, in Parlamento. 

Quattro Deputati della Repubblica Italiana – On. Emanuela Corda, On. Arianna Spessotto, On. Raffaele Trano e On. Nadia Aprile – hanno infatti presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia Marta Cartabia e al Ministro della Salute Roberto Speranza. 

Si tratta, nello specifico, della vicenda “Pecora-Carpisa” e dell’ormai nota aggressione subita a Fulgatore.

«Gli episodi – scrivono i quattro deputati – denotano quanto nell'ordinamento italiano la violenza sugli animali sia, di fatto, scarsamente punita soprattutto per l'esiguità delle sanzioni previste per i reati e gli illeciti in danno agli animali. Il titolo IX-bis del codice penale, disciplinante i reati contro il sentimento per gli animali, pone come oggetto della norma penale la tutela non dell'animale, bensì dell'uomo colpito nei sentimenti che prova per l'animale. L'animale deve essere qualificato come essere vivente capace di percepire dolore e dotato di una propria sensibilità psicofisica e, pertanto, considerato, in maniera diretta, quale oggetto della tutela penale». 

Proprio per questo, nell'interrogazione parlamentare si chiede l’introduzione di norme più stringenti e severe utili a contrastare la violenza sugli animali.

Il noto animalista, dal canto suo, ha invece presentato – presso la Procura della Repubblica di Caltanissetta – una denuncia per abuso d’ufficio e falso nei confronti del Giudice trapanese, chiedendo il sequestro preventivo di tutto il fascicolo attualmente nelle mani del giudice denunciato.

«Le assurde condanne che mi ha inflitto di recente il Tribunale di Trapani – ha scritto Enrico Rizzi su Facebook – hanno attirato l'attenzione di chi sta in Parlamento. Quattro Deputati della Repubblica Italiana hanno presentato un'interrogazione parlamentare ai Ministri Giustizia e Salute per chiedere di intervenire e far luce sui fatti. Grazie. Grazie di cuore».