Colpo al clan di Messina Denaro, indagato il sindaco di Calatafimi

Redazione Prima Pagina Trapani

Associazione mafiosa, furto, incendio, estorsione e corruzione elettorale: queste sono solo alcune delle accuse ipotizzate dalla Polizia nell’ambito di un’operazione che nella notte ha colpito il clan del boss latitante Matteo Messina Denaro. Fermate 13 persone: tra loro c’è anche Nicoló Pidone, considerato il nuovo boss di Alcamo. Tra gli indagati anche il sindaco di Calatafimi-Segesta, Antonino Accardo, accusato ci corruzione elettorale: «50 euro a voto», si sarebbe ascoltato in alcune intercettazioni. Manette per alcuni imprenditori: scattato l’arresto anche per Salvatore Barone, ex presidente Atm, e Stefano Leo, uomo di fiducia di Vito Gonfola, ritenuto vicino a Messina Denaro.