Alcamo celebra, con svariate iniziative, la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne
Anche ad Alcamo si celebra, con svariate iniziative, il 25 Novembre, la Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza Contro le Donne - “Lasciatele Vivere”.
Dal 23 al 25 novembre sarà illuminato di rosso il Castello dei Conti di Modica per tenere accesa la luce della Speranza e mantenere viva l’attenzione sul tema della violenza di genere, è fondamentale lavorare per prevenire e contrastare questo fenomeno sociale.
Dichiara la Presidente della Consulta Pari Opportunità e Uguaglianza di Genere del comune di Alcamo, Anna Alcamo “abbiamo voluto promuovere quest’iniziativa e condividerla in rete con le Commissioni Pari Opportunità dei comuni di Castellammare del Golfo, Erice, Marsala, Trapani, Salemi, Buseto Palizzolo, Campobello di Mazara, Menfi, San Vito Lo Capo, Mazara del Vallo, Ragusa e Capaci con cui stiamo lavorando al progetto “Facciamo Rete”. A breve - continua Anna Alcamo – insieme alle rispettive Consulte per le Pari Opportunità sigleremo un documento unitario che ci impegna per un cambiamento culturale che porti alla parità dei diritti e dei doveri tra uomini e donne, superando gli stereotipi e i pregiudizi che, ancora oggi, fanno parte della nostra realtà che affonda le sue radici nella cultura patriarcale”.
Durante la mattinata del 25 novembre verrà inaugurata la panchina antistante l’ufficio di Servizio Sociale in Via Verga, “Una panchina rossa in città”, come simbolo del rifiuto della violenza di Genere per ricordare il posto vuoto lasciato nella società dalle donne vittime di femminicidio; l’iniziativa è a cura della Consulta Pari Opportunità e Uguaglianza di Genere e dell’Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori (ANGET).
Infine, il 25 novembre l'ufficio Servizi alla persona del Comune, la Consulta delle Pari Opportunità e Uguaglianza di Genere in collaborazione con il Rotary Club di Alcamo, la Consulta delle Pari Opportunità e Uguaglianza di Genere del comune di Buseto Palizzolo e la scuola Sirio Fit & Dance organizzano una rappresentazione teatrale dal titolo “Lasciatele Vivere” alle ore 16,30 presso il Teatro Cielo D'Alcamo, proponendo una lettura emozionale, liberamente tratta dal famoso libro "Ferite a morte" di Serena Dandini.
I brani sono stati riadattati per un pubblico composto principalmente da ragazzi. Il messaggio è quello di dare voce a chi ha parlato poco o è stata poco ascoltata nella sua vita, con la speranza di infondere coraggio a chi può ancora salvarsi, denunciando i suoi persecutori, spingendo il pubblico a riflettere sulle radici culturali e sociali della violenza. In Italia si contano una vittima ogni due, tre giorni, pertanto bisogna affrontare la situazione con coscienza, senza far finta che non esista.
La Dandini, infatti, invita ad una presa di coscienza collettiva, perché non si parli solo di numeri, ma si ascoltino le voci delle donne, nella pubblicazione di grande attualità, si alternano figure femminili diverse per età, estrazione sociale, religione, etnia e personalità, ma tutte vittime di violenze e abusi subiti da parte di uomini. «Voci di donne che arrivano da un luogo senza tempo – si legge nella presentazione della pièce –, un aldilà dal quale tutte si raccontano.
Voci senza retorica, senza perbenismi, caratterizzate da un pizzico di ironia e da una struggente verità. Voci che arrivano dritte al cuore dello spettatore toccandolo con delicata autenticità».
“Tutte iniziative che hanno un unico filo conduttore sensibilizzare l’opinione pubblica e richiamare l’attenzione su un problema che riguarda donne di ogni età, estrazione e nazionalità - sostiene l’assessore ai servizi sociali Donatella Bonanno che continua – bisogna cominciare dall’educazione nelle scuole per insegnare il rispetto e l'uguaglianza tra i sessi, oltre a promuovere, da parte delle istituzioni preposte, il sostegno alle vittime, garantendo l’accesso ai centri anti-violenza e protezione a coloro che cercano aiuto”.
Ma soprattutto – conclude Bonanno -vogliamo che cambi la mentalità e l’atteggiamento culturale verso un fenomeno che colpisce troppe donne vittime di violenza domestica, familiare e negli ambiti di lavoro, è innegabile che, ancora, la disparità e i pregiudizi al riguardo sono troppo presenti nella nostra società”.