“Una punta di Sal”. Come vive Matteo Messina Denaro l’emergenza coronavirus? La sua lunga “quarantena”…

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
19 Aprile 2020 13:10
“Una punta di Sal”. Come vive Matteo Messina Denaro l’emergenza coronavirus? La sua lunga “quarantena”…

“Come vivrà Matteo Messina Denaro al tempo del coronavirus?”. L’interrogativo mi è stato posto da un paio di amici e, sinceramente, non ho saputo rispondere, poi, riflettendoci un po’ su, ho usato la fantasia perché Matteo Messina Denaro invisibile era prima ma anche adesso. Che farà in questi lunghi giorni di coronavirus.? Avrà pure le sue esigenze e per queste, forse, potrà usare la mascherina  ed uscire, oppure guidare l’auto o farsi accompagnare ma sarebbe rischioso. Se guida l’auto però cosa scriverà nell’autocertificazione nel caso venisse fermato? Non può scrivere come si chiama.

Non può scrivere dove abita. Non può rivelare da dove è iniziato il suo spostamento, né dove è diretto. Si muove per “Comprovate esigenze lavorative”? Di Matteo Messina Denaro ricordo quel che successe a Mazara il 14 settembre del 1992 per il tentato  omicidio dell’allora vice questore Rino Germanà  che sfuggì al commando del quale facevano parte i capi di Cosa Nostra che non avevano avuto remore a muoversi dalle loro latitanza con la missione di ucciderlo. Erano Leoluca Bagarella, Giuseppe Graviano, Matteo Messina Denaro.

Lo attesero sul lungomare a pochi metri dalla spiaggia. Germanà guidava una Fiat Panda e proveniva dal commissariato per arrivare alla casa di Tonnarella. I killer sbagliarono, sorpresi dalla reazione di Germanà che presto si accorse di loro ed entrò in acqua, non riuscirono ad usare bene il fucile, un kalashnikov, Germanà sfuggì ai colpi d’arma da fuoco esplosi dall’arma impugnata dapprima da Giuseppe Graviano e poi da Leoluca Bagarella, mentre a guidare l’auto con loro a bordo era Matteo Messina Denaro.

 Un grave episodio che sconvolse Mazara e si aprì una caccia agli attentatori di enorme portata. Venne trovata l’auto bruciata a qualche chilometro di distanza. Ma questo è successo 28 anni fa. Oggi Matteo Messina Denaro il non potersi muovere dall’ultimo rifugio prescelto alla vigilia dell’emergenza Coronavirus, l’uomo ricercato da 27 anni, come una lunghissima quarantena,  questo “virus” invisibile, (come lui)  qualche fastidio glielo sta procurando. Come uscirne, cosa fare si sarà chiesto? Gli spostamenti dai covi sono sempre all’ordine del giorno o si è stabilito in qualche città o paese, zona, magazzino sicuro? Come trascorrerà il suo tempo? Alcuni lo descrivono come uomo di buone attitudini intellettuali e abbastanza religioso ma  non ce lo vediamo a meditare i Santi, forse guarderà molta televisione, se ne ha l’opportunità, telegiornali,  dibattiti e fiction.

Di sicuro - però - anche lui si annoierà moltissimo. Ma chi gli terrà compagnia? Chi gli porterà i viveri, gli indumenti, le mascherine e forse anche le medicine se ne dovesse avere bisogno? L’invisibile rimane tale, avvolto nei misteri della sua lunga quarantena. (in foto copertina un ultima immagine con l’age-progression di Matteo Messina Denaro con una mascherina anti-covid19) Salvatore Giacalone

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