Truffa fondi pubblici, indagati 5 finti imprenditori mazaresi ed un consulente del lavoro

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
04 Novembre 2020 09:46
Truffa fondi pubblici, indagati 5 finti imprenditori mazaresi ed un consulente del lavoro

Ha avuto come epicentro Mazara del Vallo e Marsala la complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala che ha portato questa mattina i carabinieri del Comando Provinciale di Trapani e del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro–Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) di Trapani, ad eseguire un sequestro preventivo di beni, del valore di circa 1 mln di euro, nei confronti di 5 soggetti per il reato di truffa aggravata e continuata, in concorso, ai danni di enti pubblici e vari delitti in materia di falso.

Tutto è iniziato nel febbraio 2018 quando i carabinieri della Stazione di Petrosino, hanno effettuato una perquisizione presso l’abitazione di un soggetto, indagato per il reato di sostituzione di persona e truffa ai danni di una compagnia telefonica. In quell’occasione furono rinvenute quattro buste paga di cittadini extracomunitari intestate ad una impresa edile intestata ad un mazarese. I successivi approfondimenti, svolti dai Carabinieri del NIL di Trapani, hanno consentito di accertare che la ditta aveva assunto un cospicuo numero di uomini e donne, per lo più di provenienza nordafricana, in prossimità della data di scadenza del permesso di soggiorno.

Furono pertanto avviate una serie di indagini, tecniche e documentali, per verificare la sussistenza di percezione fraudolenta di indennità a sostegno del reddito. Dalle indagini, protrattesi per oltre un anno, è emerso un complesso sistema associativo che vedeva coinvolti altri 4 soggetti residenti a Mazara del Vallo quali promotori, costitutori ed organizzatori – nonché 241 beneficiari, soprattutto nordafricani, di prestazioni fittizie. In particolare sono state individuate: 3 imprese edili ed 1 agricola, tutte mazaresi e attive solo “su carta” (e dunque prive di sede reale, mezzi ed attrezzature), riferibili a tre soggetti, mazaresi appunto; un soggetto di origini tunisine, che reclutava connazionali-falsi lavoratori.

Inoltre, nel corso delle indagini, è emersa la responsabilità di un consulente del lavoro, anch’egli di Mazara del Vallo, il cui compito era quello di predisporre false comunicazioni all’INPS per assunzioni e licenziamenti, oltre che stipulare contratti fittizi di locazioni di terreni, generando l’erogazione di indennità a sostegno del reddito non dovute; la metà del valore di tali indennità, percepite dai finti lavoratori, veniva restituita ai titolari delle ditte fittizie, in cambio della regolarizzazione della loro posizione sul territorio nazionale, derivante dalla stipula di brevi contratti di lavoro.

Gli accertamenti hanno permesso di appurare che nel periodo che va dal 2012 al 2018 vi è stata una elargizione di prestazioni non dovute da parte dell’INPS per 676.000 euro circa. Il GIP presso il Tribunale di Marsala, concordando con le richieste della locale Procura, ha emesso un decreto di sequestro preventivo per equivalente – ai sensi dell’art. 321 c.p.p. – a carico dei 5 mazaresi indagati, fino a totale copertura delle somme sopra quantificate; inoltre è stato disposto il sequestro preventivo dello studio professionale del consulente del lavoro.

Complessivamente risultano pertanto indagate 246 persone. Al momento sui nomi degli indagati la Procura avrebbe richiesto la riservatezza. Francesco Mezzapelle  

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