“Trapani Urbs Invictissima”: alla scoperta di via Nunzio Nasi

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
08 Novembre 2020 01:41
“Trapani Urbs Invictissima”: alla scoperta di via Nunzio Nasi

Ventiseiesima puntata della rubrica storica che approfondirà le origini dei quartieri trapanesi: un ritorno al passato, per conoscere meglio la storia della città dei due mari e delle strade che ogni giorno percorriamo. Una strada ricca di storia, di lavoratori e ricordi. È sicuramente questo Via Nunzio Nasi, una delle vie più famose del centro storico. Nata come Via Cortina, nel 1950 venne dedicata al politico trapanese che è sicuramente uno dei personaggi chiave per la nostra città.

Ad oggi storica della Via Cortina rimane ben poco. Tante, infatti, sono le piccole botteghe che, pian piano nel tempo, hanno chiuso le loro saracinesche per sempre. Una delle poche attività rimaste è la pizzeria Calvino. Le sue pizze per noi trapanesi sono paragonabili a un patrimonio dell’Unesco e non esiste un trapanese che non si sia vantato della storica pizza Rianata.

A rendere particolare Via Cortina, però, era il suo essere piena di vita soprattutto per i tanti ragazzi che giocavano per strada. La loro presenza era dovuta, soprattutto, a due attività storiche che attiravano tanto. La prima era, senza dubbio, una rosticceria posseduta da una palermitana e, proprio per questo, chiamata A Panellara Palermitana.

In pochi minuti, il profumo di frittura riempiva la via e tanti ragazzi si ritrovavano a far merenda con un panino panelle e cazzilli. Proprio come quasi tutti i locali del centro storico, anche questo era piccolino e l’angolo cottura era molto piccolo, motivo per cui marito e moglie facevano a turno per cucinare. L’altra attività, invece, era la Casa del Vino del signor Romano. Sempre con la giacca e la cravatta, i suoi clienti erano per lo più affezionati ai suoi panini con provola e acciughe o con salame, capperi e acciughe ma, anche, alle uova sode che ogni giorno sistemava davanti al bancone.

E, da buona casa del vino, non poteva mancare un bicchiere di vino o di passito pantesco. Ma Via Cortina era una strada piena di tanti altre attività. Il panificio Cristofanelli – l’eredità continua grazie al figlio Gaspare –, quello del signor Romolo e quello del signor Pappalardo; ma anche il laboratorio di dolci famoso per le graffe con la ricotta e gestito da Salvatore Cannolo; ed ancora il calzolaio Giacomino Valenti, il Ristorante Italia, la Confetteria Marrone, la Putia Strazzera, la Macelleria Bevilacqua e la Macelleria Saluto – che si trovava all’angolo tra via Serisso e Via Cortina – e l’officina di materiale elettrico di Spartaco Costantino.

Una delle vie più storiche della città, possiede ancora oggi delle abitazioni antiche che sono rimaste illese negli anni. Non è un caso, infatti, che proprio alla fine di Via Nunzio Nasi si trova una casa risalente al 1756 che presenta, ancora oggi, le caratteristiche delle case di un tempo – come le scale ripide –. Percorrere questa via, oggi, fa un effetto strano. Una volta piena di storia, di ricordi e di curiosità, oggi risulta quasi abbandonata a se stessa e ben poco tutelata. E per tutelare quel poco che n’è rimasto, ci aggrappiamo ai ricordi di una via piena di vita.

Quello che, purtroppo, oggi non è più. Chiara Conticello

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