“Trapani Urbs Invictissima”: alla scoperta della “Strata Fera”

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
15 Novembre 2020 09:40
“Trapani Urbs Invictissima”: alla scoperta della “Strata Fera”

Ventisettesima puntata della rubrica storica che approfondirà le origini dei quartieri trapanesi: un ritorno al passato, per conoscere meglio la storia della città dei due mari e delle strade che ogni giorno percorriamo. Una delle vie che ha fatto la storia di Trapani è, senza dubbio, Via Mancina conosciuta, però, come Strata Fera. Inizialmente era Via Coppa di Calamancina ed è stata una delle vie principali dell’antico Rione Palazzo soprattutto perché ospitò la famosa Fiera nel periodo di Ferragosto – motivo per cui veniva chiamata Strata Fera – che, precedentemente, fu organizzata nel cortile dell’Annunziata, poi nel piazzale del Santuario e, successivamente, vicino la Chiesa di Sant’Agostino.

Nel 1857 la Fera si spostò in Via Mancina – posizionandosi solo sul lato sinistro venendo da Via Libertà - e vi rimase fino agli anni Cinquanta per poi trasferirsi in Piazza Scarlatti, poi in Piazza Vittorio e, solo in tempi recenti, in Piazzale Ilio. Ma la Strata Fera non era attiva solo nel periodo di ferragosto.

Era, infatti, una via piena di vitalità durante tutto l’anno. Tanti trapanesi ricordano soprattutto la scuola media Livio Bassi e il Liceo Classico ma a rendere particolare questa via erano soprattutto i lavoratori con le loro attività. Oltre un chiosco per la vendita dei giornali e delle riviste – che si trovava proprio di fronte il Liceo Classico – bisogna ricordare il laboratorio di fotografia Lazzari, scelto da un’alta percentuale di trapanesi per alcuni scatti. Via Mancina, inoltre, ospitava un botteghino per il gioco del Lotto, un’agenzia di spedizionieri e una piccola bottega di scarpe gestita da Vanni U Scarparo.

Un pilastro della Strata Fera è senza dubbio U Zu Giovannino, un trapanese emigrato negli Stati Uniti, che fece ritorno a Trapani nel 1930 e per trent’anni gestì una trattoria che divenne ritrovo di tanti trapanesi ma anche di tanti artisti di strada, cantanti e attori che si esibivano al Teatro Garibaldi. Tra i suoi clienti tanti nomi importanti come Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e Emilio Schubert – sarto amato da grandi attrici come Sofia Loren e Gina Lollobrigida –. Loro, come anche quasi tutti i trapanesi, si recavano nella trattoria per gustare la specialità na tazza ri broro.

Finita la guerra, la Strata Fera diventò la sede dell’associazione Reduci della Prigionia dove i trapanesi che avevano fatto la guerra ed erano stati presi prigionieri dagli alleati si riunivano. Via Mancina, inoltre, presenta un’importante targa dedicata ad Alberto Buscaino Campo, onesto amministratore e autore di numerosi scritti di filologia, storia e critica letteraria.

Ma ad oggi la targa marmorea è in pessime condizioni e quasi invisibile, proprio come lo è Via Mancina. Tanti sono, infatti, i trapanesi che non conoscono l’esistenza di questa via e questo dimostra che della Strata Fera rimane poco. Rimane vivo, però, il ricordo di chi ha vissuto questa strada per la scuola o, semplicemente, per la fiera nel giorno di ferragosto. Quelle fiere ricche di giocattoli – che oggi definiremmo banali – e festose dove vi era un solo problema: scegliere tra un carrettino siciliano, un fucile col tappo o un tamburo.

Chiara Conticello

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