“Trapani Urbs Invictissima”: alla scoperta del quartiere “di mezzo”

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
14 Giugno 2020 00:00
“Trapani Urbs Invictissima”: alla scoperta del quartiere “di mezzo”

Quinta puntata della rubrica storica che approfondirà le origini dei quartieri trapanesi: un ritorno al passato per conoscere meglio la storia della città dei due mari e delle strade che quasi ogni giorno percorriamo. L’antica città di Trapani fu costruita su tre quartieri: Casalicchio, Palazzo e Di Mezzo. Il quartiere “di mezzo”, che corrisponde all’attuale rione San Nicola, venne così definito per la posizione mediana che acquisì con l’espansione voluta dagli Aragonesi.

Alcune strade di questo rione che vale la pena ricordare sono via Cuba – prima Via dei Sitajoli –, Via delle Arti – anticamente Via delli Scarpari – e via Poeta Calvino, prima Strada della Pazienza ma denominata dai trapanesi “Strata Pagghia”, in cui vi era un piccolo cimitero. Tra le vie Poeta Calvino, Barone Sieri Pepoli – il fondatore dell’Ospizio Marino – e Carreca si trova la basilica di San Nicola, in cui si pensa vi fosse il tempio di Nettuno che, secondo la tradizione, sorgeva nel punto più alto dell’isolotto di Depranon.

Nel 536 d.C. il capitano bizantino Belisario vi fece costruire la chiesa dell’Ascensione, in cui si praticava il culto greco. Successivamente la chiesa fu dedicata a Santa Maria dei Greci e solo nel XIV secolo venne dedicata a San Nicola. Nel giorno in onore del Santo, la chiesa si rendeva protagonista di una tradizione: venivano portati dei cesti di pane per la celebrazione Eucaristica e questi, successivamente, sarebbero stati dati ai poveri.  Era parte della zona anche lo slargo antistante il Castello di Terra e terminava con la “Bocceria”, oggi Piazza Mercato del Pesce.

Il termine è, quasi sicuramente, un riferimento alla “Vucciria” di Palermo, che deriva dal francese “Boucherie - macello”. Nella Bocceria vi era il mercato del bestiame e vi lavorava il buccere, che scannava la bestia, il carnezziere, che ne sezionava le carni, e il caudumaro, che si interessava delle interiora degli animali macillati. La costruzione dei palazzi nobiliari, però, rese opportuno trasferire altrove la Bocceria, ritenuta poco consona all’eleganza della via.

Al suo posto, nel 1862, venne sistemato il Mercato del Pesce e nel 1874 venne delimitata la piazza con il colonnato semicircolare. Ricca di storia e tradizione, ad oggi risulta essere la zona più elegante della città grazie alla presenza di palazzi importanti come il palazzo Liberty delle Poste, il Palazzo D’Alì e la Caserma Fardella – attuale Questura –. Prima della costruzione di questi palazzi, però, la Rua Nuova era utilizzata per il transito dei carri ed era caratterizzata da un fondo stradale in terra battuta che, dopo le piogge, diventava fangoso.

Se oggi la zona è un vero e proprio simbolo di fierezza per i trapanesi è grazie a chi, prima di noi, l’ha trasformata, da una semplice circonvallazione, nella zona più bella della città. Ed è proprio questa la caratteristica forse più rilevante, del quartiere: rappresenta la voglia di migliorare che i trapanesi, in passato, hanno avuto e che, oggi, hanno dimenticato di avere. - Foto di Enrico D'Amico

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