Salvini si impegna con Le Iene: “proteggeremo i motopesca mazaresi dai sequestri”. Però “No Haftar No party”. Il Generale libico non parteciperà alla Conferenza di Palermo.

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
12 Novembre 2018 11:19
Salvini si impegna con Le Iene: “proteggeremo i motopesca mazaresi dai sequestri”. Però “No Haftar No party”. Il Generale libico non parteciperà alla Conferenza di Palermo.

Ieri sera è andata in onda un servizio de Le Iene (Italia1) sulla questione dei sequestri dei pescherecci di Mazara del Vallo nella ZEE, quella fascia di mare in acque internazionali che si estende 62 miglia oltre le 12 convenzionali che la Libia ha istituito unilateralmente (senza riconoscimento internazionale) nel 2005. L’inviato de Le Iene, Silvio Schembri, a Mazara del Vallo ha parlato con dei pescatori che hanno subito vissuto i recenti sequestri di pescherecci. Nel servizio è emerso che la guardia costiera libica usa le motovedette che l’Italia ha regalato in questi anni alla Libia, per contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina,  per attaccare i nostri pescherecci in quelle acque internazionali della ZEE.

Da qualche mese sembra però arretrata ed attenuata l’attività di “vigilanza pesca” (Vi.Pe) della nostra Marina militare in quelle acque pericolose, probabilmente per non incrociare i barconi dei migranti ed esser costretti a tirarli a bordo (questo è quanto pensa anche il sen. Gregorio De Falco (M5S), ex comandante della Guardia Costiera, al microfono di Schembri)? Fatto sta che in quelle acque, dove i motopesca mazaresi pescano storicamente il 70% del rinomato gambero rosso; si rischia seriamente; è già successo anche di recente con i motopesca “Afrodite Pesca” e “Matteo Mazzarino”, di essere attaccati a colpi di mitra, fermati e condotti in un porto libico dove confiscato tutto il pescato, anche quello realizzato fuori dalla zona contesa.

Schembri ha cercato di avvicinare la Ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, la quale prima che il giornalista fosse allontanato dalle guardie del corpo, ha detto che questa situazione non Le risulta. Il Ministro delegato alla Pesca, Gian Marco, non trova il bandolo della matassa ma, garantendo il proprio impegno, parlerà con il Ministro di competenza e chiederà di riattivare i controlli in aiuto ai pescherecci. Infine Schembri ha intervistato il vicepremier, il Ministro degli interni, Matteo Salvini non conosce la situazione specifica (anche che il fatto che i gamberi rossi, che Salvini ha confessato di adorare,  siano pescati in quell’areale di pesca) ma smentisce qualsiasi “baratto” a danno dei pescatori e afferma che deve essere esercitato il diritto di pescare visto che il Governo sulla Libia sta investendo tanto.

Infine  lo stesso Vicepremier ha dato l’arrivederci a Schembri quanto avrà capito ed ottenuto qualcosa. Intanto i pescatori mazaresi vivono un dramma in quanto non possono recarsi a pescare in quelle acque, internazionali, antistanti la Libia (in foto n.2: la zona incriminata inquadrata dalle telecamere di Italia 1)  e costretti a spostarsi verso i lontani areali della Grecia (con i conseguenti gravosi costi aggiuntivi per l’armamento dei pescherecci, in primis il rifornimento di gasolio) per potere pescare il gambero rosso.

Qualche speranza si nutre con l’imminente Conferenza Internazionale sulla Libia che nelle prossime ore si terrà a Villa Igea, a Palermo. A questa conferenza sono attesi i maggiori interlocutori libici, ed in particolare il generale Khalifa Haftar (in foto n.3), il capo della fazione militare che controlla la Cirenaica (la zona dove vi sono i porti nei quali vengono portati i pescherecci sequestrati nella ZEE) e che ormai ha esteso il suo controllo in buona parte della Libia; insomma il maggiore interlocutore a livello internazionale.

La sua presenza però, a poche ore dall’inizio della Conferenza, sulla quale punta molto il Governo giallo-verde, è poco probabile di Alcune fonti dell’Esercito nazionale libico (Lna) vicine al generale, contattate dall’Ansa, affermano che non parteciperà a causa della “presenza di rappresentanti del Qatar e di un gruppo legato ad Al Qaida”. Ma il governo italiano resta fiducioso che alla fine Haftar possa partecipare al summit siciliano che, nelle intenzioni dell’Onu (alle quali si è allineata anche la Francia che in Libia detiene una posizione concorrente all’Italia) possa produrre una nuova data per le elezioni in Libia.

Il vero ostacolo alla riuscita della conferenza di Palermo si conferma la frattura, apparentemente cronica, tra le varie anime della Libia: Tripoli, Tobruk, le milizie, le tribù. Forse è solo un modo con cui il generale vuole alzare la posta per incassare di più. Infatti se Haftar boicottasse davvero il vertice, ogni accordo perderebbe di sostanza e probabilmente anche al questione dei pescatori di Mazara del Vallo ne risentirebbe, negativamente. Di seguito il link del servizio de Le Iene andato in onda ieri sera: https://www.iene.mediaset.it/video/schembri-perche-marina-militare-protegge-pescherecci-libia_227305.shtml Francesco Mezzapelle

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