Pescatori sequestrati a Bengasi, “L’Italia del mare si ferma”

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
03 Dicembre 2020 16:39
Pescatori sequestrati a Bengasi, “L’Italia del mare si ferma”

Anche la Sicilia parteciperà all'iniziativa "L'Italia del mare si ferma" che nasce grazie alla proposta dell'on. Lorenzo Viviani , responsabile nazione dal Dipartimento Pesca della Lega Salvini , e che in Sicilia verrà coadiuvata da Giovanni Lo Coco, Responsabile Regionale dello stesso dipartimento.
"Marinerie e pescatori italiani vogliono essere vicine alle famiglie dei 18 pescatori sequestrati in Libia e agli armatori del Medinea e dell'Antartide. Per manifestare loro la nostra vicinanza grideremo attraverso il suono delle sirene in dotazione alle nostre imbarcazioni.

Un grido che possa ricordare al Governo Italiano che l'attenzione sui 18 marittimi deve restare alta, e che dimostri che il comparto pesca , unito come sempre, chiede la tutela dei propri uomini  "Cosi Giovanni Lo Coco.

 "Sono oggi 94 i giorni trascorsi dal sequestro dei 18 pescatori di Mazara del Vallo; loro ultima telefonata risale ormai all 11 Novembre mentre i familiari continuano la loro dignitosa richiesta di intervento al Governo. Ai continui appelli alla liberazione si aggiungerà Sabato 5 Dicembre anche la voce di tutte le marinerie italiane che alle 12.00 faranno suonare le sirene delle imbarcazioni, facendo così sentire la propria vicinanza agli armatori, alle famiglie e ai colleghi usciti di casa per andare a lavorare." lo dichiara Maricò Hopps commissario cittadino della Lega a Mazara e Coordinatore per la Regione Sicilia degli Enti Locali, che continua" Si sono già attivate diversissime marinerie siciliane che hanno immediatamente dato la propria disponibilità a partecipare alla manifestazione: il suono di sirene che dai tanti porti italiani arriverà a Mazara del Vallo con l'unica richiesta , quella di riportare a casa i nostri pescatori.

Grazie all'On. Viviani ,da sempre vicino a famiglie ed armatori, per l'iniziativa che aggiunge un'altra voce alla richiesta di liberazione . "

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