Pescatori e pescherecci sequestrati a Bengasi, dopo 65 giorni si attende la telefonata che annunci la liberazione

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
05 Novembre 2020 09:38
Pescatori e pescherecci sequestrati a Bengasi, dopo 65 giorni si attende la telefonata che annunci la liberazione

Ieri, attraverso una nota, abbiamo appreso della telefonata del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al sindaco Salvatore Quinci in merito alla vicenda dei pescatori (otto italiani, sei tunisini, due indonesiani e due senegalesi) e dei due pescherecci mazaresi “Antartide” e Medinea” sequestrati lo scorso primo settembre a circa 35 miglia da Bengasi. Mattarella ha rappresentato al sindaco Quinci la sua vicinanza ai familiari dei 18 pescatori di Mazara del Vallo ancora trattenuti in Libia.

Ha riferito –secondo quanto scritto nella nota- di seguire la vicenda da vicino con aggiornamenti quotidiani; infine il Capo di Stato ha chiesto al primo cittadino mazarese di riportare parole di conforto e di speranza a tutta la comunità dei pescatori della nostra Città. Senza voler far polemica e mancare di rispetto alla più alta carica dello Stato (abbiamo apprezzato più volte l’operato di Mattarella nel garantire unità ed equilibrio in un Paese sempre più lacerato da scontri politici e da una crisi economica che si protrae da alcuni anni) ma ci aspettavamo che questa chiamata di Mattarella, siciliano di Castellammare del Golfo e ben conoscitore della realtà mazarese, arrivasse già nella prima settimana dopo il sequestro.

Dopo 65 giorni in effetti in molti in Città, e soprattutto fra i familiari si aspettavano, magari da un rappresentante del Governo, una telefonata che annunciasse la liberazione dei 18 pescatori (detenuti dall’8 settembre nel carcere di el Kuefia, a 15 km sudest di Bengasi) e dei due motopesca. Una telefonata magari dello stesso ministro degli Esteri Luigi Di Maio che proprio un giorno prima, guarda caso, del sequestro dei pescherecci e dei pescatori si trovava a Tripoli a discutere di cooperazione economica con il Governo del dimissionario Fayez Al Serraj, cosa che ha certamente irritato colui che invece comanda nell’altra parte della Libia, la Cirenaica, quel generale Khalifa Haftar che qualche mese prima sembrava che potesse conquistare anche Tripoli poi però stoppato del supporto militare fornito ad Al Serraj dal “sultano” turco Erdogan molto amico della Merkel & Co.

Nel frattempo cresce la preoccupazione e l’ansia fra i familiari circa la mancanza di notizie dal Governo il quale pur ammettendo, attraverso il vice ministro degli Esteri, l’on. Marina Sereni, l’esistenza di una trattativa, attraverso l’intermediazione di Emirati Arabi e Russia che hanno rapporti con l’Lna, chiede fin dall’inizio della vicenda riservatezza. Le famiglie dei diciotto pescatori hanno ricevuto dei contributi straordinari, complessivamente circa 3500 euro per ogni marittimo, dall’Ars, Ebi Pesca (Uila Pesca, Flai Cgil, Fai Cisl e Federpesca) e Comune.

 Proprio in tema di aiuti economici ai pescatori e agli armatori ieri pomeriggio lo stesso sindaco Salvatore Quinci nel corso di una “video call” con il sottosegretario allo Sviluppo Economico, l’on. Alessia Morani, ha rappresentato le difficoltà economiche subite dai due armatori, frutto  di una ormai nota ed insostenibile controversia di carattere internazionale  e che riguarda la Zona Esclusiva di Pesca unilateralmente dichiarata nel 2005 dalla Libia e che si estende, oltre le 12 miglia territoriali, per 62 miglia in acque internazionali. “Abbiamo condiviso l’impegno prioritario –ha dichiarato Quinci in una nota odierna- di riportare a casa i nostri pescatori  e garantire loro  di potere tornare a lavorare e vivere decorosamente con le loro famiglie quando tutto sarà risolto.

Per tale ragione ho chiesto al Governo di attivarsi  al fine di concedere un ristoro economico a copertura dei danni subiti dal sequestro dei pescherecci Antardite e Medinea. Il Sottosegretario Morani –ha sottolineato il Sindaco- si è impegnato ad attivare immediatamente le interlocuzioni con gli altri Ministeri interessati alla vicenda per trovare una risposta adeguata a un episodio tanto drammatico quanto impegnativo. Ci siamo salutati con la promessa di risentirci  al più presto per gli aggiornamenti”. Francesco Mezzapelle  

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