Partanna: il sindaco Catania reclama il diritto di replica nella trasmissione di Giletti

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
09 Giugno 2020 12:00
Partanna: il sindaco Catania reclama il diritto di replica nella trasmissione di Giletti

Non si placano le polemiche dopo il servizio su Partanna andato in onda domenica scorsa nella trasmissione televisiva “ Non e’ l’arena” condotta da Massimo Giletti. Il sindaco di Partanna Nicolo’ Catania aveva manifestato estemporaneamente, attraverso i social e gli organi di stampa,  alcune sue considerazioni negative sul taglio giornalistico del reportage. Ieri sera, il primo cittadino partannese ha reso noto, attraverso alcuni commenti sui social locali, che sta preparando un resoconto da trasmettere alla stampa per difendere con vigore l’onorabilita’ del paese e dei suoi cittadini.

La trasmissione di Giletti che vanta un notevole audience a carattere nazionale ha improntato l’intervista alla parlamentare del Movimento 5 Stelle Piera Aiello ( collaboratrice di giustizia e originaria del paese belicino)  sulla tragica vicenda degli anni 80 che ha visto Partanna al centro della guerra di mafia che insanguino’ le sue strade per alcuni anni, mietendo decine di vittime. I servizi di contorno all’intervista hanno mostrato un paese irreale, spettrale, devastato dall’incuria e dall’omerta’, abitato da anziani che parlano in dialetto e si mostrano indifferenti alla piovra criminale.

Sembra di ripercorrere tempi lontani, pre sessantottini, quando le troupe Rai di Zavoli e Bisiach si aggiravano nell’entroterra belicino per descrivere un territorio povero ed arretrato culturalmente, socialmente ed economicamente, chiedendo  alle donne ( vestite rigorosamente di nero)  e agli uomini con la tradizionale coppola spiegazione sul loro vissuto. Gli autori del servizio ( a molti è sembrato volutamente capzioso)   hanno voluto descrivere un marginale ed ormai quasi insignificante aspetto della cultura del paese, condito di non so, non mi interessa, non ricordo.

La crescita culturale e sociale di Partanna in questi ultimi decenni e’ stata notevole e lo testimoniano le numerose associazioni presenti sul territorio che si occupano di svariati aspetti della socialita’, della solidarieta’, della cultura, dell’arte. Partanna non e’solo popolata da gente anziana e da pochi animali randagi ma sono presenti  i giovani che frequentano gli studi dalla materna ai licei ( ad esempio, il Liceo Dante Alighieri e’ tra i piu’ attivi e formativi della provincia con un numero elevato di studenti) ci vivono  le persone di media eta’ che ogni giorno si recano a lavorare per mantenere onestamente la propia famiglia, è popolata da  bambini, adolescenti che non necessariamente sono intrisi di cultura mafiosa.

A Partanna si praticano sport, ballo, danza, si dona plasma per aiutare le persone ammalate bisognose di cure specifiche, si coltivano sani hobbies, si frequentano locali di aggregazione. Questi aspetti sono stati totalmente elusi da una frettolosa quanto superficiale indagine giornalistica, volta a raffigurare solo uno stereotipo ampiamente reiterato negli anni di un paese allo sbando delle cosche e dell’omerta’ imperante. Anche i collegamenti esterni hanno cavalcato l’onda ed amplificato i preconcetti propugnati costantemente dalla trasmissione.

Su tutti emerge l’opinione del   direttore del  “ Giornale” Alessandro Sallusti , in collegamento da Milano,   che senza conoscere minimamente la realta’ partannese emette giudizi perentori e negativi sulla comunita’ del luogo e sui siciliani. Un brutto esempio di informazione o piu’ correttamente di disinformazione che rende un enorme favore a chi vuole continuare a descrivere il territorio siciliano come stantio   e sotto il giogo della arcaica mafia, fatta di coppole e lupare.

Una story telling trita e ritrita che affascina certa stampa e  molte finction popolari e che si distanzia volutamente  dalla  voglia e dall’energia che le nuove generazioni stanno faticosamente  impiegando  per cercare di affrancarsi da questi  prolungati pregiudizi. Stefano Caruso

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