Partanna, il no dei giovani partannesi alla non corretta rappresentazione della città dal programma tv “Non è l’Arena”

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
09 Giugno 2020 17:01
Partanna, il no dei giovani partannesi alla non corretta rappresentazione della città dal programma tv “Non è l’Arena”

Alla luce di quanto accaduto durante la trasmissione “Non è l’Arena”, mandata in onda giorno 07/06/2020 sul canale La7 e condotta dal noto giornalista Massimo Giletti, la Consulta Giovanile  di Partanna ci teneva a esprimere il proprio parere su un argomento molto delicato per la nostra comunità, ovvero l’influenza della mafia oggi sul nostro territorio; pertanto ritiene importante e necessario, far sentire la voce della comunità giovanile partannese attraverso la stampa e i propri canali social.

Innanzitutto, ci teniamo a sottolineare che ben conosciamo le figure di Piera Aiello e di Rita Atria, non solo perché nostre concittadine, ma soprattutto perché anche a loro, dobbiamo  il sacrificio di aver lottato la mafia. Nonostante questa premessa, però, volevamo soffermarci sulla rappresentazione della città di Partanna, che nel servizio dell’inviato di La7, viene presentata ai telespettatori e agli ospiti in studio, come un paesino fantasma, roccaforte della  mentalità  mafiosa, rimasta attaccata e radicalizzata ad un tipico aspetto degli anni ’80/’90 del Novecento.

Ma sbagliamo, o questa è ancora una volta un’immagine distorta e stereotipata nonché molto lontana, da quella Partanna che quotidianamente ci sembra di vivere? Oggi infatti, la maggior  parte di noi giovani cittadini, sa bene cos’è la criminalità organizzata, conosce gli eventi che   hanno caratterizzato il passato della nostra Terra e, fortunatamente, non è più condizionata dal classico atteggiamento del: “E je chi nni sacciu?”, “Je un vitti nenti” che viene invece rimarcato da quel famoso servizio; anzi, molto spesso, ci siamo battuti in prima linea, alzando la voce e dando ognuno di noi il proprio contributo per combattere questo deplorevole fenomeno che tanto ha martoriato la Sicilia e l’Italia tutta.

Dunque, sorgono spontanee alcune domande: perché ci è stata fornita l’immagine di una Partanna omertosa, acquiescente, quasi arresa al potere mafioso? Perché in questo “servizio televisivo”, si ci è limitati a riprendere le strade deserte e l’inferriata di  un balcone danneggiata? Perché si è scelto di non intervistare giovani, adulti, che in questo  paese, in questa Terra, hanno deciso di restarci? Ad onor del vero, non possiamo sicuramente negare la forza che la malavita ha esercitato sulle nostre comunità, ma in rappresentanza di tutti coloro i quali credono nei valori, quelli veri, dell’antimafia vogliamo manifestare tutto il nostro sdegno e la nostra rimostranza, perché siamo stanchi di essere additati come mafiosi.

I siciliani sono gente onesta; i partannesi SIAMO gente ONESTA! Stop alla tv spazzatura e ad i soliti cliché, che oggi più che mai non fanno altro che denigrare i sacrifici che una comunità ha dovuto fare per cercare di andare avanti, senza però dimenticare quello che è stato il suo passato. La storia è maestra di vita e noi, nuove generazioni, non siamo terreno fertile per le mafie; ma abbiamo il testimone che due Signori come Giovanni Falcone prima e Paolo Borsellino dopo, ci lasciarono: la RESPONSABILITÀ DELLA MEMORIA.

#siamopartannesinonsiamomafiosi   LA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI PARTANNA

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