Nasce “Hands for Adoptions”, un sostegno concreto per le famiglie adottive

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
20 Gennaio 2019 11:40
Nasce “Hands for Adoptions”, un sostegno concreto per le famiglie adottive

Un’associazione che si occuperà di sostenere le famiglie adottive nella fase post adozione attraverso l'intervento di professionisti. Nasce con questo obiettivo Associazione Europea "Hands for Adoptions", presieduta da Paolo La Francesca, adottato da una famiglia trapanese che insieme ad altri quattro ragazzi ha deciso di mettere in pratica quella che loro definiscono la loro mission vie, aiutare le migliaia di famiglie adottive. Su iniziativa della Senatrice Urania Giulia PAPATHEU, la neonata associazione sarà presentata giovedì 24 Gennaio alle ore 10.00 presso il Senato Della Repubblica Italiana – Sala Dell'istituto Di Santa Maria In Aquiro, Piazza Capranica n.

72 Roma. Nell’occasione sarà, inoltre, presentato il romanzo autobiografico “Il profumo della speranza” di Paolo La Francesca. A relazionare saranno: Urania Giulia PAPATHEU, Senatrice della Repubblica, Lucio MALAN, Senatore della Repubblica, Prof. Giuseppe ARNONE, presidente Fondazione Italiani in Europa, Paolo LA FRANCESCA, presidente “Hands for Adoptions” e Farhad BITANI, vicepresidente “Hand for Adoptions” Interverranno inoltre gli altri soci fondatori: Gaspare LA PORTA, Jyothi AIMINO, Livio DONATO, Felipe PARISI.  “Hands for Adoptions” è un'Associazione Europea no profit che si occuperà di adozioni internazionali sostenendo le famiglie adottive soprattutto nella fase post-adozione attraverso figure esperte nel campo della psicologia, sociologia, assistenza sociale e familiare.

Sarà operativa su tutto il territorio nazionale a partire da gennaio 2019, il progetto è il risultato di un’ idea sviluppata da sei giovani. Troppo spesso ci si sofferma sui campi assistenziale e giuridico della fase pre-adottiva, con tempi di attesa eccessivamente lunghi, e una volta realizzato il sogno di tante coppie, si lasciano le stesse in balìa della sorte; la “mission” di questa associazione è cercare di creare un ponte tra il prima e il dopo. L’Italia, con circa 15.000 minori adottati nel quinquennio 2010-2015, rimane ancora il primo Paese europeo per numero di adozioni internazionali e il secondo al mondo dopo gli Stati Uniti, staccando di molti punti la Spagna, terza, e il resto del mondo.

Invece, in rapporto alla popolazione residente, l’Italia è la prima al mondo in assoluto. Questo nonostante in cinque anni il calo sia stato del 46%, ma del resto il trend negativo riguarda un po’ tutto il mondo, in base al rapporto della Commissione Adozioni Internazionali per il biennio 2014-15. Il calo è forse legato da un lato alla crisi economica che ha toccato in pericolare l’Europa e alcuni dei Paesi più sviluppati, dall’altro alla maggiore crescita dei Paesi emergenti. Vi è poi anche una maggiore disponibilità delle tecniche di procreazione assistita.

Un altro fra i possibili motivi è il progressivo avanzamento dell’età delle coppie che fanno domanda di adozione. E poi, da sempre, come fattori frenanti riguardo all’idea dell’adozione, e in particolare di quella internazionale e multirazziale, rimangono tabù. Un’opportunità di avvicinarci al mondo dell’adozione ci viene offerta da Paolo La Francesca che, con il suo romanzo breve autobiografico dal titolo “Il Profumo della Speranza” (Armando Editore), offre un ritratto dei suoi primi trent’anni di vita trattando il delicato tema dell’adozione nella sua accezione più intima. Paolo viene adottato appena nato in Brasile da una famiglia siciliana, il padre è un marittimo e la madre un’insegnante di religione.

Paolo conduce una vita apparentemente normale, piena di amori, delusioni, incertezze, dubbi, speranze, gioie e dolori. Si trova molto bene nella sua famiglia adottiva, sente pienamente di farne parte. Si disinteressa perfino del Brasile e di chi potrebbero essere i suoi genitori naturali – quasi per una forma di vergogna verso i genitori adottivi e per il timore di scoprire un passato dai risvolti oscuri. A un certo punto della sua vita però inizia ad avvertire sempre più la necessità di andare alla scoperta delle sue origini e così inizia, attraverso quelli che per lui e la sua famiglia sono considerati un tesoro, ossia i documenti dell’adozione, una ricerca della sua madre naturale.

Non è la ricerca disperata di chi si sente “senza madre”, ma una fortissima esigenza di scoprire le proprie radici, perché sa che solo così potrà davvero conoscere se stesso. Allora affronta la sua ricerca con tutti i mezzi possibili, anche i social network come Facebook sembrano venirgli in aiuto, anche se non bastano, e poi grazie a una radio locale brasiliana sembra esserci una svolta nella sua vita, finché un giorno si ritroverà su un volo per il Brasile, in un viaggio pieno di incognite verso quello che potrebbe essere un tesoro inestimabile, che si aggiunge a quello della sua amata famiglia di adozione.

Ma la vita stessa è un viaggio, e così pure l’esperienza dell’adozione, per gli adottanti e per l’adottato. Questa storia è di particolare interesse sia per le famiglie che intendono affrontare un’adozione internazionale sia, soprattutto, per le persone adottate, che spesso hanno remore riguardo alla scoperta delle proprie radici e preferiscono rimanere all’oscuro del proprio vero passato.   C.P.  

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