Morena Iannazzo: «Vivo il mio calcio con felicità. Sogno di giocare un mondiale»

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
18 Gennaio 2020 11:00
Morena Iannazzo: «Vivo il mio calcio con felicità. Sogno di giocare un mondiale»

La voglia di emergere e di imporsi nel panorama calcistico femminile italiano. Un fenomeno in ascesa con il passaggio al professionismo prossimo al compimento e c'è chi crede nel proprio sogno studiando dalle più grandi: è il caso di Morena Iannazzo, classe 2002, trapanese in forza alla Primavera dell'Empoli: «Qui ad Empoli - esordisce ai nostri microfoni - sta andando molto bene; mi alleno con la prima squadra, gioco con la Primavera: stiamo avendo grandi risultati, ci impegniamo a conquistarli giorno dopo giorno in allenamento e poi la domenica, in partita».

Il prossimo 14 Febbraio Morena compirà 18 anni, a 10 esatti dall'inizio della storia d'amore con il pallone: «A giocare ho cominciato in giardino, prima con mio fratello Antonio e poi anche con quello più piccolo, Francesco. Non ho più smesso: qualsiasi oggetto che vedevo per strada diventava un pallone, anche un semplice tappo. Il calcio mi ha presa subito, è sempre stato la cura a tutti i miei problemi: i momenti più felici li ho vissuti in campo e so che sarà sempre così perché il calcio è felicità».

Attaccante dal gol facile, 13 gol in altrettante gare di campionato che permettono al suo Empoli di navigare nei piani alti della classifica, Morena rivive il suo (recente) passato con nostalgia e gratitudine verso chi l'ha condotta a credere nel proprio sogno: «Per 6 anni ho indossato la maglia della Noir, poi sono arrivate varie chiamate, tra Nazionale e rappresentativa: partecipazioni che hanno convinto l'Empoli.

E' nato tutto da lì. Di persone fondamentali per la mia crescita ne ho conosciute: oltre alla famiglia, da mia mamma ai miei fratelli alla nonna, dall'inizio alla fine del percorso con i ragazzi devo tutto a Vincenzo Di Graziano e Peppe Gulotta. Loro due mi hanno sempre aiutata, anche oggi che siamo lontani non mi lasciano mai sola...anche nei momenti più brutti loro ci sono sempre. Se sono qui e se un giorno diventerò qualcuno sarà soprattutto grazie a loro».

Perché è dovere credere a qualcosa, a maggior ragione se ci sono i mezzi per poterlo fare: «I miei sogni, sin da quando ho iniziato, sono sempre gli stessi: Nazionale, Serie A. Vorrei giocare un mondiale e vorrei almeno vincere uno scudetto nella mia vita». E chissà se mai la strada si incrocerà con un'altra trapanese, Noemi Manno: «Ci supportiamo a vicenda. La stimo tanto». Testa, cuore e piedi però sono sul campo: domenica la sfida complicata a Roma contro le giallorosse capoliste.

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