Mazara, rissa a scuola ripresa da un cellulare. Quando il bullismo diventa cybershow…

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
21 Ottobre 2019 17:51
Mazara, rissa a scuola ripresa da un cellulare. Quando il bullismo diventa cybershow…

Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto diversi messaggi di cittadini che ci hanno segnalato un video divenuto virale attraverso il quale risulta ben visibile la lite ove coinvolti quattro ragazzini, di circa 13 anni, e che si conclude con uno di loro che viene colpito da un calcio in testa. La lite sarebbe avvenuta nel piazzale dell’Istituto Tecnico Industriale "R. D’Altavilla” di Mazara del Vallo (vedi foto di copertina). Il tutto sarebbe scaturito da una discussione fra due ragazzi iscritti al primo anno.

Probabilmente si protraeva da tempo una certa forma di bullismo da parte di uno dei due e l’altro forse stufo avrebbe reagito; chissà che non sia stata una strategia messa in atto per provocarne la reazione. Così i due ragazzini si sarebbero dati “appuntamento” fuori dall’aula nel piazzale interno della stessa Scuola. Alla scena del litigio fra i due avrebbero assistito numerosi studenti, inermi di fronte a quello “spettacolo”, forse curiosi di come sarebbe andata a finire nessuno di loro si è preoccupato di dividere i due contendenti.

Anzi il litigio è stato accompagnato da risate e commenti, e qualcuno riprende la scena pure con il telefonino, scena che poi diventerà appunto virale su whatsapp. Abbiamo deciso di non pubblicare il video ne tantomeno il fotogramma anche se opacizzato per evitare un effetto emulazione. Fatto sta che il litigio sarebbe generato con l’intervento di altri due ragazzini; uno avrebbe buttato giù uno dei due ragazzini e l’altro l’avrebbe poi colpito con un calcio quasi stordendolo. Poi il ragazzino si è rialzato ma in evidente  stato confusionale; a quanto pare poi in classe si sarebbe sentito male e ricorso alle cure dei medici dell’Ospedale “A.

Ajello” ove rimasto per diverse ore sotto osservazione. Considerato il referto i genitori del ragazzo sarebbero stati sentiti dal locale Commissariato di Polizia al fine di accertare l’andamento dei fatti. Non staremo qui ad interrogarci sul perché sia stato possibile che all’interno di un istituto scolastico sia potuto accadere un simile episodio, già visto peraltro negli ultimi tempi da nord a sud del Paese; d’altronde il fenomeno bullismo imperversa nelle strade ed anche all’interno delle scuole indipendentemente dalla localizzazione geografica.

Certo ci si potrebbe anche interrogare sul perché nessun assistente scolastico vigili nel corso della ricreazione affinchè sia garantita la sicurezza dei ragazzi. Ma quello sul quale vogliamo concentrarci, e crediamo che sia alla base di un’azione di prevenzione, è l’indifferenza e al tempo stesso la “spettacolarizzazione” della lite attraverso l’utilizzo del telefonino; poi come si evincerebbe dal video non appena il ragazzino colpito dal calcio in testa le risate lasciano il posto allo sgomento.

Si poteva però evitare che la rissa degenerasse soltanto se qualcuno degli altri compagni fosse intervenuto a dividere inizialmente i due ragazzi. Qui dovrebbero entrare in gioco le diverse agenzie educative, la famiglia in primis, la scuole e altre forme associative, bisognerebbe intervenire sui ragazzi inculcando loro una diversa forma mentis; intervenire per evitare che una discussione degeneri in una rissa. In molti credono, anche giustamente, che ai quattro ragazzi protagonisti della lite sia combinata una punizione esemplare, a nostro parere sarebbe alquanto vetusta la pratica della cosiddetta “sospensione” dalle attività scolastiche, cioè l’allontanamento per alcuni giorni (consentito fino ad un massimo di 15); sappiamo che è stata convocata dal dirigente scolastico un consiglio di classe straordinario.

Forse sarebbe adeguata e più efficace altra forma di “espiazione”; perché non trovare una soluzione, norme permettendo, per far rimanere i quattro all’interno della struttura scolastica, anche se non in classe, facendo eseguire loro insieme dei lavori utili con il monitoraggio di qualche operatore scolastico? Ad ogni modo su questa vicenda, come per tante altre, è auspicabile una riflessione da parte delle famiglie in merito al modello educativo adottato; certo non sarebbe male privare i ragazzi del telefonino nelle ore scolastiche.

Francesco Mezzapelle

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