Mazara, malviventi irrompono nelle sedi dell’Anteas e Uildm di via Madonie. Esiste un problema di tossicodipendenza in Città

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
17 Settembre 2019 08:48
Mazara, malviventi irrompono nelle sedi dell’Anteas e Uildm di via Madonie. Esiste un problema di tossicodipendenza in Città

Dei malviventi hanno vandalizzato i locali di via Madonie concessi in comodato d’suo gratuito alle associazioni di volontariato Anteas (Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà) e Uildm (Unione Italiana Lotta Distrofia Musculare). L’ignobile gesto è stato compiuto dopo la mezzanotte di domenica. Abbiamo contattato il presidente della Anteas -sezione di Mazara del Vallo, Giuseppe Ferro, il quale ci ha riferito di aver ricevuto la notizia dell’irruzione alle ore 1,15 circa del 16 settembre.

Gli ignoti stavolta (già altra volte si erano registrate visite poco gradite) sarebbero entrati da una finestra della stanza del presidente Ferro, l’unica senza grate di protezione, e poi, forse cercano qualcosa, avrebbero distrutto un armadio e la porta di ingresso. Poi dal corridoio avrebbero raggiunto la sede della Uildm, anche qui avrebbero vandalizzato dei mobili; non avrebbero fatto in tempo a terminare la loro opera perché è scattato l’allarme. I rappresentanti delle Associazioni hanno denunciato ieri quanto accaduto ai carabinieri.

Si spera che i suddetti locali comunali, o anche altri che nella stessa strada (vedi foto di copertina) ospitano associazioni e cooperative sociali, siano dotati di videocamere di sorveglianza utili per l’individuazione dei malviventi. I vandali probabilmente cercavano denaro visto che non sono stati toccati o manomessi i pc e le stampanti presenti nei locali. Probabilmente un gruppo di tossicodipendenti, lo stesso signor Ferro ci ha confermato di aver notato spesso delle siringhe nella vicinanze degli stessi locali.

A far pendere per tale ipotesi il fatto che durante la loro nervosa ricerca all’interno dei locali avrebbero aperto quasi tutte delle buste bianche pronte, chissà per degli inviti ad un evento, pensando di trovare soldi. Così a distanza di pochi giorni si ripropone il problema della microcriminalità in città. Sabato scorso avevamo dato la notizia dell’aggressione nella tarda serata venerdì a don Antonino Favata e al fratello Filippo, vittime della violenza di gruppo esercitata da ragazzini con circa 15 anni, una vera “baby gang”, che si aggirava nel “Curtigggiu di l’inferno” vicino alla loro abitazione.

Inoltre l’irruzione presso i due locali gestiti dalle due associazioni di volontariato ed utilizzati come luoghi di aggregazione, ognuno secondo i fini delle stesse associazioni, fa riflettere sull’imperversante fenomeno della tossicodipendenza giovanile che probabilmente le istituzioni, a qualsiasi livello, trascura. Chi non vuol vedere non vede, è innegabile però che da alcuni anni a questa parte nella Città di Mazara del Vallo si stia registrando una escalation della microcriminalità: risse, furti, scippi, spaccio di droga; fra questi possiamo aggiungere l’odioso pizzo richiesto da posteggiatori abusivi in alcuni piazzali adiacenti al centro storico.

Francesco Mezzapelle  

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